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Lo avevamo messo nero su bianco nel Contratto di Governo: sul TAV Torino-Lione ci impegneremo a “ridiscutere integralmente” il progetto. Oggi, con la pubblicazione dell’analisi costi-benefici da parte del Mit, dimostriamo di aver fatto quanto detto. 

I nostri timori sono stati confermati dalla teoria economica: qualora venisse realizzato il collegamento ferroviario Torino-Lione avrebbe una “redditività fortemente negativa”.

Le previsioni del 2015 in relazione al traffico reale

Le previsioni sul traffico merci fatte nel 2011 da chi sosteneva la fattibilità dell’opera si sono rivelate gonfiate. Un dato su tutti è quello relativo al 2015: 51,2 milioni di tonnellate attese contro 22,1 milioni di tonnellate reali, e in futuro i volumi circolanti rimarranno contenuti.

Ma è dai costi del trasporto passeggeri che emerge chiara l’inutilità e il danno sociale che l’esecuzione del progetto TAV comporterebbe: una perdita di 7-8 miliardi di euro. Fin ora infatti, lo vogliamo ricordare, esistono soltanto dei tunnel esplorativi fatti per supportare gli studi condotti ma nessuna tratta è stata realizzata. Facciamo ancora in tempo a salvare i risparmi dei contribuenti italiani.

Sul piano ambientale c’è da dire che risulta davvero esiguo l’abbassamento delle emissioni che il cambio modale (strada-ferrovia) consentirebbe. È noto infatti che la vera mobilità sostenibile passa per ben altro, per esempio per l’elettrificazione dei veicoli, è questo il futuro dello sviluppo sostenibile e noi siamo pronti a realizzarlo.

Con il Piano Clima ed Energia – vogliamo ricordarlo – investiamo nel trasporto pubblico urbano. Prevediamo cioè di rinnovare 250 treni entro il 2022 e 2000 autobus da qui al 2033. Quanto al trasporto merci con 33,6 milioni di euro intendiamo finanziare progetti di rinnovo del parco mezzi delle imprese di autotrasporto.

L’ultimissima considerazione riguarda, in generale, le possibilità occupazionali. Lo ha ricordato anche il nostro Ministro Luigi Di Maio di recente citando dati del Cresme: un miliardo speso in grande opere genera 500 posti di lavoro, lo stesso miliardo speso in ristrutturazioni, riqualificazioni, tutela del territorio, dissesto idrogeologico e in generale nell’economia green genera 13.000 posti di lavoro!

Ora con l’analisi costi-benefici sul TAV mettiamo a disposizione di tutti i cittadini uno studio solido e affidabile che, a distanza di trent’anni dall’ideazione dell’opera, riporta il governo del Paese a una pianificazione strategica della linea ferroviaria, ispirata esclusivamente all’interesse pubblico.

Il Movimento 5 stelle viaggia già ad alta velocità, ma seguendo le rotte che portano alla crescita del Paese, non al suo sfacelo.


Leggi i due documenti che compongono l’analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione