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L’isola che non c’era galleggia su 30.000 bottiglie di plastica usate, ma non è un rifiuto. Al contrario! Trasportando piante, ghiaia, sabbia, filtri e batteri che trattengono metalli pesanti e altre inquinanti, ripulisce l’acqua del lago d’Iseo pompata da un sistema di aspirazione a energia solare.

Gli autori di questo geniale progetto sono gli studenti di un liceo Decio Celeri di Lovere. Giovani che grazie al laboratorio creativo di Jacopo Fo e al sostegno di docenti coraggiosi – oltre che al contributo di alcuni privati – hanno reso concreta un’idea che unisce saperi, sogni e utilità!

Dal 28 settembre 2019 e fino al 8 giugno del 2020 “L’isola che non c’era” stazionerà a tappe al largo di tutti i comuni del Sebino fornendo sia un contributo al miglioramento delle loro acque, sia un insegnamento e un esempio a quella politica e a quelle istituzioni che per anni hanno lasciato questa perla di acqua dolce senza un adeguato sistema fognario, senza adeguati sistemi di depurazione e in balìa di una lenta morte per eutrofizzazione.

E’ questa la scuola che mi piace: quella che guarda ai problemi di tutti i giorni, che unisce le persone e le idee, che insegna ai ragazzi a diventare veri cittadini!