Qualche giorno fa l’astronauta Paolo Nespoli ha pubblicato una foto che mostra quanto sia grave la situazione dell’inquinamento nella Pianura Padana, in particolare se vista dallo spazio.
Lo scorso sabato, di ritorno dalla Sicilia in aereo, ho fatto un video, ma a bassa quota: e purtroppo l’immagine è ancora più inquietante. Qualcuno si domanderà se si tratta di nebbia, anziché smog, domanda – probabilmente retorica – che si è chiesto lo stesso astronauta italiano.
In questi casi ad aiutarci è l’aspetto cromatico. La nebbia che si vede anche dalla stazione spaziale internazionale è di colore bianco più candido, il colore grigio, invece, rappresenta la cappa di inquinamento che stanzia ormai da settimane sulle nostre teste.
Chiaro, la morfologia ha una sua quota di “responsabilità”, la barriera dell’arco alpino e le piogge che non arrivano non sono di aiuto. Non dobbiamo però dimenticarci che quell’inquinamento è artificiale, nel senso che è creato dall’uomo.
Siamo stati “bravissimi”, forse troppo, a far diventare la Lombardia uno dei poli industriali più grandi d’Europa, ma nel contempo pessimi nel proteggere l’ambiente e la nostra salute.
In Lombardia abbiamo un reddito pro capite di gran lunga superiore alla media in Italia, ma una qualità della vita nel complesso peggiore. Siamo sicuri di essere disposti a barattare 3 o 4 anni della nostra vita in cambio di due soldi in più nel portafoglio? Soldi che, tra l’altro, spesso e volentieri si concentrano nelle mani dei soliti noti e che lasciano le briciole a chi lavora davvero e che quotidianamente fa sacrifici al solo fine di costruire un futuro per i propri figli.
Oggi siamo in una fase di grandissima trasformazione, la società industriale sta per essere soppiantata da quella post industriale dei beni immateriali. Oggi abbiamo le tecnologie per generare più beni e più servizi con minor impiego umano, con più efficienza e con sempre minor impatto ambientale.
Potremmo soppiantare le auto a combustione e sostituirle con quelle elettriche ma che siano in condivisione con la comunità; potremmo rendere efficienti i nostri edifici che disperdono la gran parte dell’energia prodotta; potremmo puntare ad una riconversione industriale investendo in materiali meno impattanti per l’ambiente e per l’approvvigionamento delle risorse naturali; potremmo valorizzare ciò che di bello ha il nostro Paese, ovvero la più alta concentrazione di siti Unesco al mondo e la Lombardia è la prima Regione in Italia; infine potremmo sviluppare tutti una VERA coscienza ambientale che condizioni anche la nostra quotidianità.
Quelle sopra citate sono solo alcune delle proposte che il M5S fa da anni, e che purtroppo sono tuttora inascoltate grazie a un Governo che ha ancora il coraggio di premiare con laute sovvenzioni energie fossili come il petrolio, il gas e il carbone.
In conclusione mi domando se gli italiani e i lombardi abbiano ancora intenzione di accettare tutto questo, o preferiscono dare una svolta per far diventare l’Italia e la Lombardia una nazione dove si sta bene anche per la qualità della vita, quella che definirei una SMART NATION.
Smog in Val Padana ripreso dall’aereo.
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