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350 milioni di euro è il budget triennale che abbiamo inserito in legge di bilancio per ridurre le liste d’attesa nella sanità. Ed è l’innovazione tecnologica lo strumento su cui vogliamo far leva per debellare dai nostri servizi sanitari dei tempi di attesa biblici che mettono in pericolo la salute dei cittadini, perché è inammissibile che oggi prima di fare una risonanza magnetica o una mammografia ci sia da aspettare all’incirca 12 mesi.

Allora nell’ottica di garantire con la digitalizzazione dei servizi la qualità delle informazioni cliniche, l’efficacia organizzativa dell’assistenza sanitaria e la trasparenza delle prescrizioni mediche, è stato approvato dal ministro Giulia Grillo il Piano nazionale di Governo delle liste di attesa (PNGLA) che fissa una serie di punti cardine tali da orientare l’attività delle Regioni e delle Province autonome nei prossimi tre anni:

  • Nella tutela della salute dei cittadini, ciascuna prestazione ha un tempo massimo d’attesa che deve essere rispettato.
  • Per l’efficacia dell’azione amministrativa, i direttori generali delle aziende sanitarie saranno responsabili del prolungarsi dei tempi di attesa e questi incideranno profondamente sulla valutazione della loro performance.
  • Per uno Stato che soccorre i propri cittadini, se un paziente aspetta oltre i termini previsti per accedere ad una prestazione, la sua richiesta verrà presa in carico da una struttura privata convenzionata al costo del normale ticket sanitario.
  • Con la digitalizzazione dei Centri Unici di Prenotazione (CUP) ciascun cittadino potrà consultare in tempo reale la propria Agenda e gestire i propri appuntamenti con strutture pubbliche e private. Tutto questo renderà più facile prenotare una prestazione.
  • A salvaguardia delle reali condizioni del paziente, i medici dovranno motivare le prescrizioni che fanno.
  • Per evitare inutili passaggi dal medico di famiglia che oggi deve prescrivere ogni visita specialistica, per quelle successive alla prima sarà necessaria la sola prenotazione che il medico specialista inserirà nell’Agenda del paziente e quindi sul CUP.
  • Per una specifica attenzione ai casi più a rischio, si esige particolare tempestività per la diagnosi e il trattamento delle patologie cardiovascolari e oncologiche.
  • Per un controllo mirato volto a migliorare il sistema, un Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa monitorerà l’attuazione del Piano e quindi tutte le prestazioni, ambulatoriali ed ospedaliere, e le loro sospensioni.

Con il Piano per le liste d’attesa nel giro di qualche mese il Movimento 5 Stelle da ai cittadini risposte che attendevano da ben 10 anni.  Ma nella nostra agenda oltre al miglioramento dell’accesso alle cure per i cittadini c’è anche la riduzione degli sprechi organizzativi nel settore sanitario e ci sono le assunzioni di nuovi professionisti al servizio dei pazienti.

Dal Contratto di Governo gradualmente si passa ai fatti.