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Ieri nell’Ovest Bresciano è stata piantata un’altra bandierina sul fronte della lotta contro la criminalità organizzata. Con un solo astenuto e tutti favorevoli, il Consiglio comunale di Cologne ha approvato il “Regolamento sui beni sequestrati e confiscati alle mafie” presentato all’Amministrazione dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle.

Inutile dire che la nostra soddisfazione è grande. Dopo il capoluogo, Cologne è il primo Comune della provincia a compiere questo passo e Palazzolo sull’Oglio si appresta a fare lo stesso (il punto è in discussione la settimana prossima nel Consiglio comunale di venerdì 27 aprile). Come anticipato, il Regolamento aiuterà il Comune a chiedere l’assegnazione di eventuali beni sottratti alle mafie (per esempio ville, appartamenti, terreni) per poterli poi destinare ad attività con finalità sociali.

Giornale di Brescia, 20 aprile 2017

I ragazzi di Chiari, Palazzolo e Cologne hanno lavorato a lungo sul tema approfondendo la normativa con gli attivisti della Rete Antimafia di Brescia e esaminando in particolare il Decreto Legislativo 159/2011, che ai Comuni intenzionati a disporre di beni “mafia-free” chiede di introdurre un Regolamento specifico e invita gli stessi ad aggiornare mensilmente l’albo pretorio con i dati provenienti dall’Agenzia nazionale.

Ieri pomeriggio, durante la discussione in Consiglio, alcuni esponenti della maggioranza hanno sottolineato che le richieste dei cittadini vanno sempre tenute in considerazione e vagliate e che la nostra proposta sarebbe stata accolta perché si fonda su alti ideali. Sono state parole che ci hanno fatto molto piacere perché in nessuno dei tre Comuni citati il MoVimento è presente con propri consiglieri!

Peccato solo che quest’apertura non si registri ancora in un Comune importante come Chiari, dove il tema del Regolamento è scomparso dai radar nonostante l’Amministrazione sia stata la prima ad essere consultata (un contributo notevole alla stesura del Regolamento lo hanno dato proprio gli attivisti clarensi, senza contare che a Chiari sono presenti diversi beni appartenuti alle mafie).

In attesa di nuovi sviluppi e di tornare alla carica ci concediamo un brindisi a questo bel risultato e a tutti coloro che credono che “legalità” e “lotta alle mafie” non siano solo slogan (magari da sfoderare in campagna elettorale).


Una mia passata intervista sul tema dei beni sequestrati e confiscati