Fa gelare il sangue sentire un pezzo grosso della Camorra, oggi pentito, dire che [highlight]i bresciani sono “rovinati” perché camminano su un inferno di rifiuti tossici[/highlight]. Nunzio Perrella lo ha detto di fronte a quegli stessi cittadini che contano morti e malattie tra amici, parenti e familiari. Lo ha fatto citando i nostri Paesi: [highlight]“Montichiari, Rovato, Castegnato, Ospitaletto, tutte le cave che stanno lì son tutte piene, voi state peggio di noi”[/highlight]. Parole che fanno rabbrividire.
Ripensando alle mobilitazioni degli ultimi anni (Cava Macogna, Basta Veleni tra le tante) e alle decine di comitati quotidianamente sul piede di guerra per impedire nuovi stoccaggi, escavazioni e ampliamenti, sospetto che nessun bresciano si sia meravigliato di questa testimonianza. In un paese come [highlight]Montichiari[/highlight] ([highlight]7 disariche in un chilometro quadrato e 13 milioni di metri cubi di rifiuti stoccati[/highlight]) nessuno si sarà sorpreso. Mi chiedo piuttosto [highlight]cosa pensino i dirigenti di quegli enti – penso all’Asl – che nonostante allarmi, segnalazioni, miasmi, intossicazioni, malattie, tumori e arresti eccellenti continuano a negare che vi sia una correlazione tra le malattie diffuse e l’inquinamento ambientale[/highlight].
Più di due anni fa ho presentato un’interrogazione sulle incidenze tumorali nella provincia di Brescia, in particolare in Franciacorta, e da tempo [highlight]nel M5S chiediamo una moratoria[/highlight] sugli inquinanti nella nostra provincia, ma anche [highlight]bonifiche a tappeto[/highlight] e una [highlight]presa d’atto per irresponsabilità da parte dei vertici Asl, che si dovrebbero dimettere in blocco[/highlight].
Perrella ha raccontato che la nostra provincia è stata devastata grazie a una politica interessata e connivente, che avrebbe “guadagnato più della Camorra: venticinque lire al chilo di rifiuti per la politica, dieci per la Camorra”, perché “la Camorra è il braccio armato della politica, la politica è sopra la Camorra”. Parole difficili da dimenticare, come la sua ultima dichiarazione: [highlight]“Non è cambiato niente”[/highlight]. Molti grandi imprenditori lo cercherebbero tuttora per gestire lo smaltimento dei rifiuti in modo illecito.
Il servizio di “Nemo” (qui la puntata integrale) è l’ennesima spiegazione del perché i cittadini non si fidino più della politica, del perché siano letteralmente incazzati e del [highlight]perché, finalmente, abbiano deciso di organizzarsi[/highlight]. Sono cittadini accusati quotidianamente di populismo e di antipolitica, additati come impreparati e improvvisati, ma sono gli unici che mantengono vivi valori come salute, ambiente, onestà e giustizia.
[divider]
L’interrogazione sui tumori a Brescia presentata alla Camera.
[divider]