I numeri della povertà degli italiani li conosciamo bene. Ripassarli fa male, ma vista la loro gravità è assolutamente necessario.
Secondo l’Istat nel 2015 si trovavano in [highlight]povertà assoluta[/highlight] 4,6 milioni di residenti (7,6%), dato più alto dal 2005 ad oggi (dato Istat). Si parla di quasi [highlight]1,6 milioni di famiglie[/highlight].
Purtroppo, cresce il numero delle famiglie che [highlight]pur avendo il capofamiglia o la persona di riferimento occupata[/highlight] si trovano in povertà (da 5,2% del 2014 a 6,1%), soprattutto se questo è un operaio (da 9,7% a 11,7%) e ha un’età compresa tra i 45 e il 54 anni (da 6% a 7,5%). E’ la “working poor class” (la classe dei lavoratori poveri) che il Movimento 5 Stelle da anni mette in faccia al Governo.
A questi valori si aggiunge il numero di famiglie in povertà relativa: almeno 2,6 milioni, pari al 10,4% delle famiglie residenti. Il divario tra Nord è Sud è spaventoso.
I dati sugli sfratti avvenuti in Provincia di Brescia nel 2015 presentati dal Giornale di Brescia (20 luglio 2016)
Non mi sorprende dunque l’allarme lanciato dal Giornale di Brescia di oggi, che riprendendo uno studio regionale titola “Sos casa: duemila sfratti l’anno”. Si parla proprio della provincia di Brescia, dove nel 2015 sono stati emessi 1.943 provvedimenti esecutivi per sfratto. Il 98% è dovuto al mancato pagamento dell’affitto o del mutuo. Con questi numeri, nonostante un lieve calo rispetto al 2014, la “produttivissima” Leonessa si colloca al primo posto regionale (15%).
Quanta disattenzione “bipartisan” regni nelle istituzioni lo spiega anche, nello stesso articolo, Simone Cardin, il rappresentante di Sunia che fa presente come l’Osservatorio della Casa previsto da una legge del 2009 non abbia dato alcun seguito: «Evidentemente manca la volontà di finanziarlo», dice Cardin, che ricorda come quest’anno [highlight]la Regione non abbia finanziato il Fondo sociale per l’affitto[/highlight] e, a livello nazionale, [highlight]manchino politiche di sostegno al reddito[/highlight].
Insomma, si continua a girare attorno al problema. [highlight]Il vero sostegno al reddito si chiama reddito di cittadinanza[/highlight] ed è ciò per cui il M5S si batte da sempre. Quel reddito di cittadinanza a cui il Governo Renzi ha appena sbattuto nuovamente la porta in faccia.
[divider]
Guarda la playlist video con gli interventi di Claudio Cominardi su povertà e reddito di cittadinanza.
Leggi l’articolo di Internazionale sulla povertà in Italia.
[divider]