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Povertà e disoccupazione sono vere e proprie ingiustizie sociali e la prostituzione è l’emblema di cosa significa ritrovarsi ai margini. Si prostituisce chi non ha il necessario per vivere, chi non ha forze da dedicare a una crescita personale, chi non ha riferimenti e protezione per difendere la propria dignità e per avere il minimo è disposto anche a rischiare la vita.

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Sono le istituzioni che hanno il dovere di intervenire, promuovendo l’inclusione sociale e lavorativa di chi si trova nel bisogno e il Reddito di Cittadinanza risponde a questo. Con molta più onestà intellettuale di tanti che ci criticano, ieri una escort l’ha detto chiaro e tondo: “Se il reddito di cittadinanza ci fosse stato una decina di anni fa io non avrei iniziato a fare la prostituta”.

“Ho cominciato giovanissima, in un momento in cui ero sola – ha spiegato – Avevo perso da poco il mio compagno, ero senza un soldo, non sapevo come fare. Chiesi aiuto a diverse realtà, ma dallo Stato mi sono sempre trovata isolata. Avevo bisogno di un aiuto concreto ma non l’ho mai ricevuto da nessuno, figuriamoci dalle Istituzioni. Per questo, se dovesse funzionare, il reddito di cittadinanza sarebbe una misura veramente positiva”.

Quanto la Manovra del Popolo sarà rispondente alla domanda di aiuto della nostra società ce lo diranno i cittadini che grazie ad essa usciranno dalla soglia di povertà. Non di certo i pensionati d’oro o i professoroni della politica che la dura realtà non l’hanno vista nemmeno da lontano.