Scusate tanto se con il reddito di cittadinanza abbiamo deciso di investire nella gente comune. Penso per esempio al padre di famiglia caduto in povertà, costretto a dormire in auto e che non può presentarsi dignitosamente a un colloquio di lavoro perché, senza reddito, non può permettersi nemmeno un vestito decoroso.
Investire sulle persone significa dare un’opportunità a chi nella vita si è trovato in difficoltà. Del resto può capitare a tutti di rimanere senza reddito: disoccupati, commercianti, artigiani, donne e uomini di tutte le età da Nord a Sud del Paese.
Sul fronte delle imprese basta leggere la Legge di stabilità per capire quanto questo Governo crede nel tessuto produttivo italiano. Penso alla flat tax per le partite Iva, alla riduzione dell’Ires, agli incentivi per chi assume e per chi fa innovazione, e così via.
Del resto se non credessi nelle aziende italiane non avrei destinato personalmente 270 mila euro derivanti dai tagli VOLONTARI del mio stipendio per il Fondo di microcredito alle imprese. Così come hanno fatto i miei colleghi parlamentari 5 Stelle consentendo a migliaia di aziende di investire e generare decine di migliaia di posti di lavoro.
Questo per me è il Governo del Cambiamento. Un Governo che prima di tutto dà il buon esempio e fa le cose.
Lotta alla povertà e reddito di cittadinanza a “L’aria che tira” (26 novembre 2018)