Mentre al World Economic Forum di Davos i potenti della terra si stanno interrogando sul futuro del capitalismo, Oxfam con la pubblicazione del report annuale sulle diseguaglianze sociali ci ha ricordato che in Italia negli ultimi 20 anni la forbice tra ricchi e poveri si è ampliata a dismisura.
I ricchi hanno incrementato la loro ricchezza del 7,6%, i poveri l’hanno vista diminuire del 36,6%. Nel luglio dello scorso anno, nella classifica delle disuguaglianze nei Paesi europei l’Italia si piazzava addirittura al 23esimo posto su 28!
Questi dati mi convincono ancor più di come l’esperienza di Governo del M5S abbia marciato e stia continuando a farlo nella direzione giusta. Come sono più che convinto che a breve sentiremo gli effetti redistributivi del reddito di cittadinanza (che in pochi mesi ha già aiutato oltre 2,5 milioni di persone in povertà assoluta) e anche del taglio del cuneo fiscale (che nel corso dell’anno porterà redditi più alti, anche di 1000 euro all’anno, per 16 milioni di lavoratori). Avranno effetto le diverse agevolazioni introdotte per i meno abbienti (dai bonus sulle bollette fino a quelli sugli scuolabus), ai quali si aggiungono misure come l’abolizione del superticket che ha sempre impattato sulla classe media, dopodiché daremo un’ulteriore sterzata con il salario minimo. Tutte misure che intervengono proprio nel ridurre le disparità e che il nostro Paese non vedeva da decenni.
Certo, introdurre il carcere per il grandi evasori, stabilire maggiori sanzioni per chi delocalizza furbescamente, impedire la prescrizione dei processi (sempre favorevole a chi può pagare grandi avvocati), mettere alle strette gli operatori dell’azzardo e i petrolieri non è stato semplice. Di fatto, ci siamo messi in lotta con chi ha sempre concentrato in modo indisturbato enormi ricchezze. Il contrattacco non è mancato, ma una cosa è sicura: proseguiremo a testa bassa perché è l’unica strada percorribile se vogliamo ribaltare le tristi statistiche di questo meraviglioso Paese.