Nei giorni scorsi le due testate bresciane pubblicano i redditi dei parlamentari e per il quinto anno consecutivo omettono di scrivere che i portavoce del M5S restituiscono una quota importante degli emolumenti al Fondo di Microcredito.
In seguito scrivo una lettera ai giornali facendo notare che come gruppo Parlamentare abbiamo restituito alla collettività 25 milioni di euro ai quali si aggiungono 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali rifiutati per le elezioni politiche del 2013 e molti altri ancora per le elezioni regionali e le varie restituzioni dei consiglieri. Ovviamente tutto verificabile e certificato.
I giornali replicano e si assolvono sostenendo che loro si sono limitati a riportare le pubbliche dichiarazioni dei redditi. Una ovvietà e una non-risposta visto che il problema da noi evidenziato è proprio quello! Non ha senso prendere a riferimento quel dato perché parte di quei soldi li restituiamo. Bastavano due parole di precisazione e nulla più…
A questa mancanza si aggiunge il clamoroso errore del BresciaOggi che scrive testualmente: “Non può risultare nella dichiarazione dei redditi, ai fini dell’accertamento, che una quota dell’indennità sia stata destinata al MoVimento 5 Stelle“. Destinata al M5S?! Ma quei soldi non vanno al M5S, bensì al Fondo di garanzia per il Microcredito delle imprese! E lo avevo spiegato bene nella stessa lettera rivolta al giornale.
Oggi mi troverei nell’assurda situazione di dover replicare alla replica, ma non so se ne vale la pena. Mi limito a un suggerimento: scrivete pure quel che vi pare sulle restituzioni del M5S, ma parlate delle imprese (oltre 7.400) – tra le quali alcune bresciane – che hanno avuto l’opportunità di investire, o addirittura di nascere grazie a quel fondo che da 5 anni stiamo liberamente e orgogliosamente alimentando. Fareste una buona informazione per tutte quelle realtà aziendali che faticano a partire e che hanno grandi difficoltà nell’avere accesso al credito.