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REDDITO DI CITTADINANZA: DA RENZI UN REFERENDUM FARSA

Intervista pubblicata su La Notizia mercoledì 21 luglio 2021

L’ex sottosegretario Cominardi contro Matteo: «Facile parlare con i compensi degli sceicchi in tasca»

Di Carmine Gazzanini

«Il reddito di cittadinanza non si tocca. Dobbiamo allargare l’area dei diritti e garantire ai cittadini migliori condizioni di vita per non farli ripiombare nella povertà assoluta».

Un messaggio più che chiaro: il Reddito di cittadinanza non si tocca. Dopo il fronte (caldissimo) della riforma della giustizia, il leader pentastellato Giuseppe Conte ha sottolineato che anche sul fronte del lavoro e delle politiche di sostengno non ci saranno passi indietro rispetto a quanto già fatto e voluto dal Movimento.

«Trovo singolare, per non dire ridicolo, che personaggi come Renzi, Salvini e Meloni che hanno sempre campato di politica chiedano addirittura l’abolizione di una legge che, attraverso una serie di altri passaggi, deve essere completata e quindi non ha ancora mostrato i suoi effetti a regime», spiega non a caso il deputato Claudio Cominardi, ex sottosegretario al Lavoro con il governo Conte I.

In che senso?

«Ricordo che il nostro progetto prevede, anche e soprattutto, un Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego senza precedenti da ultimare entro quest’anno. Da quanto ci risulta non tutte le Regioni, a cui compete l’assunzione degli 11.600 nuovi operatori previsti dalla riforma, stanno andando alla stessa velocità per centrare l’obiettivo. Per questo motivo, abbiamo presentato un’interrogazione che sarà discussa oggi pomeriggio in commissione Lavoro alla Camera per sapere quale sia lo stato d’attuazione del Piano».

Nel frattempo le parole di Conte chiariscono la posizione del Movimento. E il il riferimento è senz’altro all’iniziativa di Renzi del referendum per abolire la misura. Che ne pensa?

«L’aspetto più comico di questa vicenda è che, così come previsto da una legge con cui nel 1970 si diede attuazione ai referendum, non si possono depositare richieste nell’anno anteriore alla scadenza elettorale. Quindi Renzi dimostra ancora una volta di non sapere di che cosa parla. Più in generale, penso che questo strumento andrebbe usato per allargare l’area dei diritti e garantire ai cittadini migliori condizioni di vita e non per farli ripiombare nella povertà assoluta. Ricordo al leader di IV, e non solo a lui, che nel 2020 grazie al Rdc 3,7 milioni di persone, di cui 1,3 milioni di minori e oltre 450mila disabili, hanno ricevuto un sostegno concreto da parte dello Stato. Questa circostanza, come riconosciuto da più parti, ha contribuito a ridurre il rischio di tensioni sociali. Certo, con la pancia piena, lauti compensi dagli sceicchi d’Arabia e le vacanze in yacht immagino sia complicato capire le esigenze di chi fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena…».

Finora quali sono i dati sul Reddito?

«Leggendo l’ultimo rapporto della Caritas si nota come il Rdc ha protetto una rilevante fascia della popolazione dalle conseguenze economiche del Covid-19: nel 2020 l’aumento di nuclei percettori della misura è stato pari al 43% mentre il 57% di quelli che lo riceve è stato in grado di superare la soglia di povertà. Non solo. Tra i beneficiari tenuti a sottoscrivere il patto per il lavoro, circa la metà ha avuto un impiego: parliamo di persone da tempo lontane dal mercato, poco formate e spesso con una bassa istruzione e non automunite. Gran parte del merito va proprio ai tanto ingiustamente criticati Navigator».

Fino ad ora il premier non si è mai espresso apertamente contro la norma, ma è anche vero che questo governo ha cancellato o messo in discussione alcuni dei provvedimenti del Conte 1 e Conte 2. Questo non la spaventa?

«No. Questa è una misura che l’Europa, con raccomandazioni di trent’anni fa e risoluzioni del Parlamento Europeo, ci induce ad attuare. Ancora, nei mesi scorsi sia la Commissione Europea sia l’OCSE hanno elogiato il Reddito di cittadinanza, chiedendone una sua estensione per raggiungere ancora più persone. In particolare, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha scritto nero su bianco che con il Rdc, “che introduce maggiori benefici per le famiglie insieme a condizioni più rigorose”, è stata “radicalmente migliorata la rete di sicurezza sociale”. Non serve aggiungere altro. Da Draghi ci aspettiamo una presa di posizione chiara e netta in difesa del Reddito. Qualora il premier lo mettesse in discussione, andrebbe contro gli indirizzi dell’Unione Europea».

Crede che forse Conte avrebbe dovuto pronunciarsi prima in difesa del Reddito di cittadinanza? Voglio dire: Renzi ha annunciato il referendum una settimana fa…

«Sia in pubblico sia in privato, Conte ha sempre difeso il Reddito di cittadinanza. È stato il presidente del Consiglio che lo ha realizzato: me lo ricordo bene perché sono stato il Sottosegretario unico designato nel seguire il provvedimento. Ricordo quindi con quanta passione, all’epoca, lo ha protetto anche dal fuoco “amico” della Lega. Conte ancora non è Presidente del Movimento 5 Stelle e nonostante ciò lo vedo in prima linea anche su questa come su tante altre battaglie».