Ho inoltre apprezzato la puntualizzazione in merito alla non contrarietà nei riguardi di misure di sostegno al reddito, come per l’appunto il Reddito di Cittadinanza.
Quanto alla “retorica della bistecca” posso essere sostanzialmente d’accordo sulla negatività del messaggio, ma non riesco a parafrasare in questo senso le parole del Presidente del Consiglio nel suo discorso di fine anno.
Posso però far presente come il MoVimento 5 Stelle abbia sposato questa campagna di civiltà quando il RdC era talmente impopolare che in Italia non se ne conosceva nemmeno il significato e dopo la sua introduzione il consenso elettorale per la forza politica proponente si è addirittura ridotto. Quindi la nostra lontananza dalla politica clientelare e del consenso credo sia evidente.
Indubbiamente la fuorviante narrazione quotidiana fuorviante sul RdC ha danneggiato il senso nobile della misura e la realtà dei risultati ottenuti a distanza di un anno e mezzo dalla sua introduzione.
Un esempio lampante è proprio quello dei Navigator e il fallimento di cui tutti parlano. Mi chiedo e Le chiedo, in cos’avrebbero fallito?
– Dovevano occuparsi delle convocazioni dei beneficiari di RdC e l’hanno fatto.
– Dovevano lavorare al “Patto per il Lavoro“, ossia un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo personalizzato per ogni singolo beneficiario, e l’hanno fatto.
– Dovevano registrare le esigenze e le aspettative della persona, per poi analizzare le caratteristiche del mercato del lavoro di riferimento, con i suoi specifici trend occupazionali e professionali, e l’hanno fatto.
– Dovevano creare una mappa delle opportunità, degli incentivi e dell’offerta formativa, e assieme al beneficiario definire le attività propedeutiche all’inserimento lavorativo, e l’hanno fatto.
Potrei proseguire nel raccontare cosa questi giovani professionisti (tutti laureati, età media 35 anni, oltre il 70% donne) hanno realizzato in poco più di un anno ma come sempre vorrei soffermarmi sui numeri: tutti i dati provincia per provincia dei percettori RdC ricollocati si trovano qui.
Parliamo di persone generalmente difficili da inserire nel mercato del lavoro: disoccupati di lunga durata, bassa scolarizzazione, scarse competenze professionali e spesso sprovvisti persino della patente di guida. Numeri oggettivamente sorprendenti se ben analizzati.
Quindi se vogliamo avanzare una critica, secondo me non andrebbe indirizzata a quanto fino ad oggi ha prodotto il progetto Navigator, ma all’epilogo che rischia di avere per colpa di una politica conflittuale di Governo che talvolta antepone gli interessi di parte rispetto ai fini virtuosi di perfezionamento concreto di cui la misura avrebbe bisogno.
Ciò, ribadisco, anche a causa di un racconto mediatico non aderente alla realtà e che di fatto ha viziato nel giudizio l’opinione pubblica, offrendo a certi partiti il pretesto per mettere in discussione qualcosa che stava davvero funzionando.
Non entro nel merito dell’importante tema della spesa pubblica e delle misure di rilancio dell’economia, altrimenti credo non ne usciremmo con una discussione sui social. Ritengo comunque siano questioni fondamentali e da affrontare con tutta la responsabilità del caso, anche nel rispetto delle generazioni future. Su questo tipo di approccio non posso che essere d’accordo.