Con l’approvazione dei primi interventi contro il dissesto idrogeologico, il Piano Proteggi Italia varato dal Governo entra nel vivo.
Dopo le prime conferenze di servizi con i Commissari per l’Emergenza, i Commissari per il Dissesto e le Autorità di Bacino Distrettuali, il Ministero dell’Ambiente ha stilato l’elenco delle opere che in tutte le Regioni potranno già partire nel 2019: parliamo di 263 opere per un valore complessivo di 315 milioni di euro, risorse messe a disposizione dallo stesso Ministero.
Ricordiamo che nel complesso il Piano Proteggi Italia consiste nell’investimento di 10,8 miliardi di euro in tre anni. Un intervento senza precedenti e che non mira soltanto a mettere in sicurezza 3 milioni di nuclei famigliari residenti in aree ad alta vulnerabilità, ma a mettere in sicurezza l’intero Paese con la logica della prevenzione.
Le Regioni con maggior numero di opere cantierabili sono: Lazio (35), Veneto (34), Toscana (25), Lombardia (23).
In Provincia di Brescia sono tre gli investimenti importanti:
– a Paisco Loveno (e Grumello) andranno 1,15 milioni di euro per la messa in sicurezza degli abitanti;
– a Cazzago San Martino, 340 mila euro per le mitigazioni dei fenomeni alluvionali del Torrente Longherone;
– a Berzo Demo, infine, 364 mila euro per ridurre il rischio idrogeologico sul versante a monte.
Da Sottosegretario per il Lavoro mi preme sottolineare che queste opere hanno anche forti ricadute ricadute sull’occupazione. Secondo il Cresme, 1 miliardo di euro speso in grande opere genera occupazione per 500 persone: sarebbero 18.000 i posti di lavoro se la stessa somma fosse investita in riqualificazioni, tutela del territorio, dissesto idrogeologico e in generale nell’economia green.