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Anche stanotte ho “pungolato” il Governo sul part-time ciclico verticale.

E’ un problema che riguarda migliaia di lavoratori (soprattutto donne) che guadagnano poco e, pur essendo assunti a tempo indeterminato, nei periodi di pausa non si vedono riconosciuti nemmeno i contributi previdenziali (per esempio le vacanze scolastiche).

Hanno ragione da vendere. Spesso si tratta di donne che nella scuola svolgono un servizio essenziale per studenti e famiglie (ausiliarie, addette alle mense e alle pulizie). Ma il problema riguarda anche il privato: lavoratori nel settore del turismo, dell’industria dolciaria, del settore automotive. Assurdo che tutti debbano lavorare magari per 25 anni e perderne 5 per la pensione!

Sul tema mi sono battuto insistentemente dal 2017.

Quando ero all’opposizione chiesi in Commissione Lavoro di accogliere le loro proposte nella legge di bilancio. Nulla di fatto.

Ci ho riprovato al Governo con un emendamento alla legge di bilancio 2019, purtroppo venuto meno.

A luglio, sempre da Sottosegretario per il Lavoro, sono riuscito a ottenere un’intesa tra sindacati, Ministero e Inps (l’Istituto del resto è costretto a pagare milioni di euro per i ricorsi vinti sistematicamente dai lavoratori). Anche in questo caso tutto si è concluso con un nulla di fatto per via della crisi di Governo aperta dalla Lega.

Raccolto il consenso di tutta la Commissione, nelle scorse ore ho presentato un nuovo ordine del giorno: il Parlamento lo ha accolto impegnando il Governo a trovare rapidamente una soluzione.

Ora attendiamo gli sviluppi. Offro la mia disponibilità per portare a termine ciò su cui ho già lavorato a lungo nel precedente Governo.



Il testo integrale del mio ordine del giorno approvato il 24 dicembre 2019.