E’ vero, in questa crisi senza precedenti innescata dal Coronavirus non sono mancati ritardi e criticità.
Lo si è visto con la cassa integrazione in deroga, che ha spinto il Governo a intervenire in corsa per snellire procedure vecchie e complicate.
E’ però altrettanto vero che abbiamo fatto l’impossibile per portare aiuto a chi si è trovato in difficoltà e i numeri dell’Inps ci aiutano a capirlo.
Le ore di cassa integrazione autorizzate nel maggio 2020 superano del 3000% quelle del maggio 2019. E’ un boom di domande che leggiamo chiaramente nel confronto tra i dati di marzo 2020 e aprile 2020: +3.761%.
Per il solo mese di aprile l’Istituto ha saputo autorizzare domande di cassa integrazione ordinaria, cassa in deroga e assegni di solidarietà per un totale di 832 milioni di ore, a cui se ne ne sono aggiunte altre 849 milioni per il mese di maggio. A marzo erano solo 13,5 milioni. Ad agosto sono state ancora 186 milioni: +2.802% rispetto allo stesso mese del 2019.
In tempi normali, la mole di procedure gestite da Inps in pochi mesi sarebbe stata elaborata in sei anni. E tutto è stato fatto garantendo nuove misure (bonus, congedi, integrazioni al reddito) e nonostante otto anni di tagli (2012-2019) che hanno privato l’Istituto di risorse per 5 miliardi di euro. Per questo il presidente Tridico reclama da tempo l’abolizione della spending review.
Poi certo, se da una parte possiamo vantare buoni risultati, dall’altra sappiamo che il lavoro è tutt’altro che concluso. Ci sono ancora partite che richiedono responsabilità e ci invitano a non minimizzare, ma posso dire che anche su queste il nostro impegno resterà totale.