Centinaia di norme negli anni hanno affollato il nostro Codice della strada rendendo necessario un intervento di aggiornamento e semplificazione delle regole. Quando alla guida del Paese si sono succeduti i vari Letta, Renzi e Gentiloni i lavori sulla revisione del testo si sono rivelati inconcludenti. Oggi la proposta di legge di modifica del Codice è arrivata all’esame della Camera grazie all’intenso lavoro svolto in Commissione Trasporti. In un solo semestre sono state selezionate e perfezionate le novità da introdurre, ecco le principali a firma “MoVimento 5 Stelle”:
Più sicurezza! Tuteliamo persone con disabilità, scolari, bambini e pedoni.
Per i veicoli al servizio di persone con disabilità il collaudo di comandi speciali e adattamenti dovrà essere eseguito entro 20 giorni, stop alle lunghe attese! Per loro diventerà gratuita la sosta su strisce blu mentre aumenteranno le sanzioni per chi parcheggia nei posti riservati o davanti agli scivoli.
Nasceranno nuovi spazi urbani, “zone scolastiche”, delimitate e regolamentate dai Comuni con limite massimo di velocità di 30 km/h, zona a traffico limitato negli orari di entrata e di uscita da scuola, area pedonale. Stretta sugli scuolabus: dal 1° gennaio 2024 dovranno dotarsi di cinture di sicurezza pena il divieto di circolazione. Per i veicoli che invece trasportano bambini fino a 2 anni di età potranno essere riservati dai Comuni dei posteggi, cosiddetti “parcheggi rosa”.
Particolare attenzione richiesta ai passaggi pedonali, non solo quando i pedoni vi transitano o si accingono a farlo ma anche quando si trovano in prossimità dell’attraversamento. Tutti i veicoli dovranno dare la precedenza, rallentare e all’occorrenza fermarsi.
Oltre alla sicurezza nel nuovo provvedimento c’è spazio per la protezione degli animali. Sarà vietata la circolazione in strada delle botticelle, le carrozze per turisti trainate dai cavalli, consentita invece in parchi e riserve naturali o in occasione di manifestazioni pubbliche su licenza dei sindaci.
Sulla riduzione del rischio incidenti si è intervenuto sulla causa principale, l’utilizzo improprio di smartphone e simili alla guida. Le sanzioni salgono fino a 1.697 euro con sospensione della patente fino a 3 mesi, scatterà poi un’ulteriore ammenda al ripetersi dell’infrazione nel corso di un biennio.
Presenti anche gli incentivi alla mobilità sostenibile, in termini di elettrificazione e di cambio modale a favore delle biciclette. Sarà consentita la circolazione in autostrada delle moto elettriche di potenza superiore a 11 KW guidate però da maggiorenni in possesso di patente A1 da almeno due anni o di categoria A, B e superiori. Parallelamente nascono strumenti e percorsi di sicurezza a servizio della mobilità ciclistica: la “casa avanzata”, la linea di arresto avanzata per i ciclisti rispetto agli altri veicoli, le “strade ad alta intensità ciclistica”, gli “itinerari cicloturistici”, la possibilità di far circolare le bici sulle corsie riservate al trasporto pubblico locale, l’obbligo sotto i 12 anni di usare il casco protettivo, le sanzioni fino a 3.396 euro per chi importa, produce e commercializza caschi non a norma, l’obbligo per i conducenti di autoveicoli di rispettare in fase di sorpasso la distanza di sicurezza laterale dalle bici.
Si è fatto poi molto per semplificare procedure e comunicazioni, dal collaudo di taxi e NCC alle visite di prova dei veicoli sottoposti a modifiche (come gli impianti GPL). Non sarà più necessaria una nuova immatricolazione a seguito dello smarrimento o dell’usura delle targhe dei veicoli che saranno invece soltanto sostituite. La validità di patente e libretto potrà essere verificata anche in via telematica dagli agenti di polizia, non servirà più esibirli al posto di blocco. Sarà possibile trasmettere in via elettronica anche le notifiche di violazioni e i ricorsi al Prefetto.
Arriva l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale per i veicoli di soccorso, della protezione civile e di volontariato impegnati in attività istituzionali, questi avranno spazi di sosta dedicati, cosiddette “strisce rosse”.
Aumenta la vigilanza da parte del Ministero dei trasporti sui veicoli sottoposti a revisione e sulle officine/imprese dove questa avviene: riscontrare gravi violazioni si procederà alla revoca delle concessioni/autorizzazioni.
Partirà infine un’operazione di trasparenza sulla riscossione delle sanzioni da parte degli enti locali. Questi saranno obbligati a pubblicare annualmente su internet l’ammontare dei proventi indicando come questi siano stati spesi. Stesso adempimento è previsto anche per il Ministero dell’Interno. E per gli enti locali che non rendicontano le sanzioni sarà disposta l’esclusione dalla partecipazione per l’anno successivo ai bandi per l’attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale.
Anche quando ci occupiamo di trasporti facciamo valere i diritti delle persone, in particolare delle più sensibili, puntando alla loro sicurezza e a offrire loro servizi migliori, nella tutela dell’ambiente. Con lo stesso spirito andiamo in contro all’approvazione definitiva della proposta voi intanto preparatevi al cambiamento!