“Oggi chiedo scusa a tutti.
Non sapevo che i navigator fossero tutti laureati con voto medio 107/110.
Non sapevo che tra di loro ci sono molti professionisti: avvocati avviati, psicologi affermati, sociologi, formatori, consulenti in libera professione…
Non sapevo che possiedono titoli in discipline fondamentali per operare nel mercato del lavoro: giurisprudenza (33%), psicologia (19%), scienze della politica (11%), scienze dell’economia (9%), sociologia (5%), scienze delle pubbliche amministrazioni (3%), servizio sociale e politiche sociali (2%), scienze dell’educazione e della formazione degli adulti (1%), scienze pedagogiche (1%).
Non sapevo che molti hanno in tasca una doppia laurea o un master.
Non sapevo che il 73% fosse donna e nemmeno che la loro età media è 35 anni; che solo uno su quattro ha più di 40 anni.
Non sapevo che hanno superato un concorso durissimo. Mi avevano detto che chi vince un concorso è automaticamente uno “statale”, un “fannullone” che non merita rispetto.
Volevo attaccare il Reddito di Cittadinanza e il Governo. Invece ho offeso quasi 3.000 persone disprezzandone i titoli, la motivazione, le capacità, il merito.
E’ davvero inaccettabile. Per questo chiedo ancora scusa a tutti”.
Ecco cosa vorrei sentire oggi da Carlo Calenda, che ieri ha definito i navigator degli “scappati di casa”.
Intanto segnaliamogli i loro curricula. Sono disponibili .