La diffusione su larga scala (e senza consenso) di immagini o video che ritraggono altre persone in atti erotici e sessuali può produrre effetti devastanti. Molte vittime hanno spiegato questo sopruso viene vissuto come una violenza sessuale: quanti giovani e adulti (spesso donne) non hanno retto alla ferita inferta e si sono tolti la vita?
Questa violenza è già riconosciuta come reato in paesi come la Germania o il Regno Unito. Non in Italia, dove ancora non esiste una legge specifica.Non si tratta diffamazione né di violazione della privacy. E quando qualcuno minaccia di diffondere foto o video non è ricatto, non è minaccia, non è estorsione. E’ qualcosa di più grave perché i danni morali possono essere incalcolabili e scavano in profondità.
Mettere in circolo e rendere pubblico materiale strettamente intimo può condizionare per sempre la vita di una persona e comprometterle anche la ricerca di un posto di lavoro. Anche i più comuni rapporti sociali e di amicizia possono risentirne.
Non posso quindi fare altro che sperare che il disegno di legge M5S che ha iniziato proprio oggi il suo iter in Commissione Giustizia al Senato diventi presto legge. Ciò che chiediamo è semplice:
- Reclusione da sei mesi e a tre anni (che salgono da 5 a 10 anni in caso di morte della vittima) per chi, senza consenso della persona interessata, pubblica o contribuisce alla diffusione di immagini sessualmente esplicite;
- Regole più stringenti per siti Internet e social media, che dovranno provvedere in tempi stretti all’oscuramente, alla rimozione o al blocco di video e immagini esplicite diffuse senza consenso;
- Sanzioni anche per chi contribuisce a diffondere immagini o video già virali;
- Sostegno ad azioni di educazione, prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole, anche mediante la formazione del personale scolastico: perché se punire è importante lo è altrettanto educare.
Il testo del disegno di legge depositato al Senato dal MoVimento 5 Stelle.