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Su riduzione dell’orario di lavoro e produttività vedo ampi spazi di confronto tra le nostre posizioni e quelle di sindacati e imprese.

L’Italia in Europa è uno dei Paesi in cui si lavora di più in assoluto. Ognuno di noi lavora circa 1.800 ore all’anno e solo la Grecia riesce a fare peggio. In Francia si lavora circa 240 ore in meno, in Germania 350. Le principali differenze risiedono nel fatto che in quei Paesi si registra un tasso di disoccupazione più basso del nostro e la qualità della condizione “vita-lavoro” è migliore che in Italia. In sostanza, le cicale sono ricche e le formiche sono povere.

Gli orari di lavoro medi in tutti i Paesi più avanzati sono in costante diminuzione da anni.

Quando afferma che una riduzione dell’orario di lavoro andrebbe fatta anche in Italia (l’ultima risale a cinquant’anni fa), il presidente dell’Inps Pasquale Tridico tocca dunque una questione estremamente seria e che, come ha correttamente ribadito il Ministro Luigi Di Maio, merita un sereno approfondimento attraverso un confronto sincero con imprese e sindacati.

Non c’è nulla di trascendentale nell’obiettivo che il MoVimento 5 Stelle si pone da qualche anno (su questo tema nel 2017 fui io stesso a presentare una proposta di legge del M5S nel 2017): incentivare i lavoratori e le aziende e lavorare “il giusto”, più semplicemente adeguare il parametro delle ore annue lavorate pro capite alla media europea.

Il mio contributo sul Giornale di Brescia

Come giustamente afferma anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, tema principe per l’Italia resta naturalmente la “produttività”, molto più alta proprio in quei Paesi in cui l’orario di lavoro è più basso. Una riduzione delle ore lavorate dal singolo è già di per sé un fattore stimolante, ma più in generale occorre mettere le imprese italiane nella condizione di essere più produttive. Da questo tipo di intervento devono trarne vantaggio tanto le imprese, quanto i lavoratori.

E’ un tema, questo, che durante la conferenza di alto livello sul “Futuro del Lavoro” organizzata a Bruxelles dalla Commissione EU, ho posto all’attenzione dei Commissari, dei Ministri e dei Sottosegretari europei. Uno degli obiettivi che l’Europa deve porsi e che il MoVimento 5 Stelle contribuirà a perseguire è supportare il miglioramento dei processi produttivi e dell’organizzazione del lavoro. Più si riuscirà a intraprendere questo percorso (reso sempre più possibile anche dallo sviluppo tecnologico), più si riuscirà a ridurre l’orario di lavoro e a redistribuirlo puntando alla piena occupazione.

Contribuendo concretamente alla tanto discussa “conciliazione vita lavoro” rispetto alla quale il nostro Paese ha ancora tanta strada da fare, per cui conviene partire e partire presto!



L’intervento pronunciato alla Conferenza sul “Futuro del Lavoro” (Bruxelles, 09 aprile 2019)