COME È POSSIBILE CHE IN UNO DEI DISASTRI AMBIENTALI PIÙ GRAVI AL MONDO I SISTEMI DI FILTRAGGIO DELL’ACQUA SIANO “FUORI USO”? E COME È POSSIBILE CHE IL COMMISSARIO SIA “FIDUCIOSO”?
Come è possibile che nel sito Caffaro di Brescia – milioni di metri cubi di terra impregnati di pcb e diossine e milioni di metri cubi di acqua prelevati ogni anno dalla falda acquifera affinché la contaminazione non si estenda – il pozzo che filtra il mercurio dall’acqua di falda sia fuori uso?
E come può il commissario straordinario Moreni dirsi “fiducioso” per «un quadro non così allarmante», a fronte di una tale grave carenza? In giornata depositeremo un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente per far luce sulle eventuali responsabilità e negligenze.
È questa l’attenzione che si vuole dedicare ad un dramma ambientale senza precedenti, che dovrebbe essere una priorità della città? Dalla giunta Corsini fino ad oggi, la superficialità con la quale si è affrontato il tumore che la città ha in grembo da decenni è imbarazzante, come l’inettitudine e la continua sottovalutazione dimostrate dell’Asl di Brescia. E il silenzio che ha accompagnato la fuga dei responsabili è vergognoso.
Dopo mezzo secolo di inquinamento della Caffaro e a 14 anni dallo scandalo che quasi ci portò all’evacuazione della città, scopriamo che l’inquinamento si diffonde ancora. E ci ritroviamo con le briciole in mano: 11 milioni e 300mila euro stanziati per mettere mano al sito e alla bonifica, quando ne servirebbero a centinaia.
Anziché sprecare tempo e soldi per comprare nuovi giocattoli milionari al presidente del Consiglio – vedi l’Air Force Renzi – e per imbastire conferenze, convegni, osservatori e scenografie dalle quali snocciolare dati e cifre per far finta che tutto sia sotto controllo, che tutto proceda bene, che possiamo stare tutti più tranquilli, le amministrazioni comunali, regionali e nazionali investano le poche risorse a disposizione direttamente sui siti d’interesse nazionale, come Caffaro.
Investiamo nei FATTI, non nelle parole.
Altro che decreti “salva-Ilva”, qui servono decreti “salva-cittadini”!
Movimento 5 Stelle
I portavoce bresciani