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Costruire un’Europa “sicura e protetta” è un desiderio di tutti i Paesi membri, ma solo le azioni concrete ne misurano la sincerità.

Ecco perché il confronto di oggi con Nicolas Schmit è stato fondamentale: il Commissario Ue ha messo al corrente il Parlamento italiano sui progetti della Commissione in materia di lavoro e di politiche sociali; da parte nostra, abbiamo offerto un nuovo contributo dell’Italia nella definizione della strategia europea.

Diciamo subito che su questi temi l’Italia c’è e continuerà a esserci. Le misure introdotte dall’inizio della Legislatura ne sono la prova. Ho trovato giusto richiamare almeno quelle principali, che da Sottosegretario per il Lavoro mi hanno visto direttamente protagonista: il Decreto Dignità (che in un anno ha fatto salire del +111% le attivazioni di contratti a tempo indeterminato) e il Reddito di Cittadinanza (salario minimo garantito che, in linea con le raccomandazioni Ue degli anni Novanta, ha già sollevato dalla povertà assoluta 2,5 milioni di persone), ma anche le misure a tutela dei riders (tra le più avanzate a livello europeo e già oggetto di studio da parte di altri Paesi europei) e l’ingente piano di potenziamento della rete dei centri per l’impiego (infrastruttura chiave per l’orientamento, la formazione, il collocamento e il ricollocamento dei lavoratori).

Ma se è proprio per l’impegno di rafforzare il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali che il MoVimento 5 Stelle ha appoggiato Ursula Von Der Leyen alla guida della Commissione Ue, allo stesso tempo continuiamo a pretendere che questo obiettivo venga perseguito con il massimo sforzo e coraggio.

Tre sono le richieste che ho indirizzato personalmente al Commissario Schmit:

  • Uno dei principali sforzi della Commissione sia l’aumento delle risorse economiche destinate al Fondo Sociale Europeo; per ora confidiamo che sarà così, visto che lo stesso Schmit ritiene che i 100 miliardi di euro stanziati nel bilancio pluriennale (2021-2027) non siano “moltissimi” se paragonati alle sfide che ci attendono (dall’invecchiamento della popolazione alla disoccupazione tecnologica, che da Sottosegretario mi ha impegnato nell’elaborazione di uno speciale “Osservatorio”);
  • Il salario minimo, tema caro al MoVimento 5 Stelle ma soprattutto fondamentale per l’Italia, venga introdotto al più presto. Siamo uno dei pochi Paesi Ue a non prevederne uno istituito per legge. Naturalmente anche a livello nazionale faremo tesoro delle interlocuzioni che la Commissione ha già avviato con le parti sociali;
  • L’Unione Europea sia consapevole della grande opportunità che ci offre l’epidemia di Coronavirus; più le istituzioni europee saranno concrete nel sostenere imprese e lavoratori, più verrà azzerata la distanza (e la diffidenza) dai cittadini; oltre al sostegno economico si prema l’acceleratore sullo smart working. In Italia siamo fermi a 570mila lavoratori “agili” e questa soluzione rallenterebbe notevolmente la diffusione del virus.

Non da ultimo, si consideri seriamente e attentamente la richiesta del MoVimento 5 Stelle di sottrarre gli investimenti nel sociale dai vincoli di bilancio. L’investimento nella protezione sociale e nel capitale umano non venga più visto al pari di un comune investimento. Allora sì che renderemo possibile il sogno di un’Europa dei popoli, meno attenta ai numeri e più vicina alle persone.



Il mio intervento in Commissioni riunite durante l’audizione di Nicolas Schmit, Commissario Ue per il Lavoro.