La Cannabis (Linnaeus, 1753), o canapa, è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Del resto è una pianta anche la vigna dalla quale si ottiene il vino, oppure la Nicotiana tabacum dalla quale si ottiene il tabacco, con la sola differenza che non risulta alcuna morte per abuso di cannabinoide mentre, come dichiarato dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), sono ampiamente certificati i milioni di morti all’anno a causa dell’abuso dell’alcool e del tabacco.
A questo punto è giusto domandarsi per quale ragione solo la canapa sia considerata una pianta “fuorilegge”? Forse perché considerata una droga che crea dipendenza? Ma lo sapevate che in realtà il tabacco e l’alcol sono a tutti gli effetti delle droghe che creano una maggior dipendenza oltre ai gravissimi danni alla salute?
Persino il noto oncologo Umberto Veronesi – ex ministro della Sanità in quota Partito Democratico – in tempi non sospetti dichiarò:
Siamo un Paese che vieta inorridito la Marijuana (che non ha mai ucciso nessuno) ma che lucra senza vergogna su una droga che causa 50 mila morti l’anno: il fumo di sigaretta.
Oggi l’Italia – approvando un disegno di legge che non porta a nulla di nuovo sul fronte della regolamentazione – ha perso un altro treno, costringendoci a rimanere retrogradi rispetto alle tendenze degli altri Paesi.
A convincere la maggioranza del Parlamento purtroppo non è bastato nemmeno l’appello della Direzione Nazionale Antimafia che qualche tempo fa aveva dichiarato che “con la liberalizzazione delle droghe leggere si cancellerebbe un monopolio che regala alle mafie fino a 9,5 miliardi di euro all’anno“.
Se davvero la preoccupazione fosse stata quella che la liberalizzazione avrebbe esposto troppo i giovani all’utilizzo fuori controllo delle droghe leggere, allora sarebbe bastato studiare gli esempi di alcuni Paesi dove la legalizzazione oltre ad aver distrutto il mercato nero della criminalità ha portato ad un minor consumo essendo venuto meno un tabù.
Grazie a questo Governo e a questa maggioranza che lo sostiene, in Italia si continua ad andare in galera per “due canne”, mentre i criminali “incravattati” (magari cocainomani) circolano liberamente nei palazzi che contano grazie a norme sempre più permissive sui reati finanziari e di corruzione, generando sicuramente molti più danni alla collettività.
Non ci resta che guardare con ammirazione altri Paesi come:
- CANADA – Disegno di legge per consentire uso ricreativo dal 2018.
- COLORADO, WASHINGTON DC, STATO DI WASHINGTON, OREGON, ALASKA: uso ricreativo legale.
- CALIFORNIA, MASSACHUSSETS, NEVADA – legalizzazione dell’uso ricreativo.
- SVIZZERA – la cannabis è illegale, ma è permessa la detenzione fino a quattro piante in alcuni cantoni – Vaud, Ginevra, Neuchâtel e Friborgo.
- SPAGNA – Consentito uso solo nei “Social Club”, ma illegale se posseduta per strada.
- REPUBBLICA CECA – Consumo è depenalizzato, legale il possesso fino a 15 grammi, permessa la coltivazione a uso personale (tot. num. di piante).
- PORTOGALLO – Legale il possesso fino a 25 grammi di marijuana e 5 grammi di hashish, vietata la compravendita.
- OLANDA – Tollerata la coltivazione a uso personale e legale il consumo in coffee shop.
- URUGUAY – Si può coltivare, acquistare e consumare se registrati in un albo.
Riascolta cosa diceva Beppe Grillo nel 2009 a proposito della cannabis.