La cosa che più mi piace dei raduni pentastellati è quello che accade giù dal palco. A cominciare dalla bellezza di riabbracciare un sacco di amici: amici di sempre dei Meetup di zona, con i quali si conducono battaglie sui territori, e amici conosciuti nel corso degli incontri pubblici organizzati lungo tutto lo Stivale.
Quest’anno in particolare ho però avuto la fortuna di vivere un’ulteriore esperienza che è stata la cosa più bella ed emozionante che mi sia capitata a Italia 5 Stelle.
A margine dell’agorà su “Lavoro e pensioni” una coppia di ragazzi, Francesco e Marilisa, mi ha “agganciato” perché mi volevano conoscere e per parlarmi delle problematiche di chi, quotidianamente, ha a che fare quotidianamente con i problemi di una Sanità pubblica sotto organico e di uno Stato che, anziché aiutare il cittadino in difficoltà, non fa altro che vessarlo.
La cosa straordinaria di questi ragazzi – e in particolare di Francesco, che è bloccato da 10 anni sulla sedia a rotelle a causa di un brutto incidente – è che ciò che reclamano non lo chiedono esclusivamente per sé, ma per chi ancora più sfortunato di loro. Francesco difatti si sente un “privilegiato” perché ha al suo fianco una ragazza stupenda, un angelo che lo assiste con un amore infinito.
Ecco, dopo qualche minuto che mi parlavano sono scoppiato in lacrime, mentre chi aveva tutte le ragioni per disperarsi consolava me.
Questa esperienza, seppur breve, mi ha dato una incredibile lezione di dignità, coraggio, forza di volontà e altruismo.
Grazie di cuore ragazzi. Questa è l’Italia a 5 Stelle che voglio e voi, Francesco e Marilisa, ne siete un grandissimo esempio!