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«Se non cambi la tua linea politica la pagherai cara» parola di Henry Kissinger.

Queste le minacce dell’allora segretario di Stato Usa nei confronti dell’ex leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro, come dimostrato dalle testimonianze giurate della vedova Moro e del collaboratore ventennale Corrado Guerzoni. Per queste e molte altre ragioni abbiamo ripetutamente chiesto di poter audire Kissinger in commissione sui fatti oggetto dell’inchiesta.

Nelle settimane passate abbiamo cercato di attivare ogni canale istituzionale e diplomatico per arrivare a K., approfittando anche del fatto che dall’11 al 14 giugno si trovava vicino al confine italiano per il meeting del club Bilderberg svoltosi in Austria, proponendo inoltre di mandare una nostra delegazione per un incontro a latere del summit. Proposta M5S non accolta, ovviamente…

Nei giorni immediatamente successivi apprendiamo che K. sarebbe stato all’American Academy di Berlino per la cerimonia di premiazione del suo “comunista preferito” Giorgio Napolitano con la presenza del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni!

La cosa più scandalosa di tutto ciò è che la Farnesina, quindi il Ministro Gentiloni, era al corrente dell’interesse da parte della commissione d’inchiesta di audire Kissinger ma non ha fatto nulla per agevolare la richiesta della commissione stessa!

Giovedì il Ministro era in audizione in commissione Moro e non ho perso l’occasione per chiedergli conto del suo comportamento omertoso e sulla correttezza dell’attivazione dei canali diplomatici e istituzionali. Gentiloni mi ha liquidato in 10 secondi netti sostenendo che l’ambasciata americana è stata informata e ancora non ci ha fornito alcuna risposta.

Il “Caso Moro” è uno dei casi più intricati della storia del nostro Paese, in commissione si sta lavorando da mesi e l’impressione è che non si stia facendo nulla per scoprire i mandanti occulti.