Niente causale per i contratti a termine, un massimo di cinque proroghe, un numero illimitato di rinnovi e una generale precarizzazione del lavoro sono alla base del Decreto Lavoro, apripista dell’oramai famigerato “Jobs Act” del Matteo nazionale.
Per Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, evidentemente non è abbastanza. Al convegno dei Giovani imprenditori a Santa Margherita Ligure, ha detto che il contratto di lavoro a tempo indeterminato va reso più flessibile e più conveniente per le imprese. Una spinta ancora più forte alla precarizzazione, dunque, pure da questi imprenditori.
Il ministro Padoan, la scorsa settimana, ha auspicato un innalzamento dell’età pensionabile. Mi chiedo, che tipo di contatto con la realtà abbia questa gente…