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Avete mai sentito parlare di Digital Economy and Society Index (DESI)?

In italiano si traduce in “Indice di digitalizzazione dell’economia e della società”.

Tale indice tiene conto di una serie di aspetti: connettività di un Paese, capitale umano, utilizzo dei servizi Internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.

Indice Desi 2020 (Fonte UE)

L’Italia da sempre arranca e nonostante negli ultimi anni abbia compiuto dei passi avanti, in quanto a competenze digitali e a capitale umano purtroppo si colloca tuttora all’ultimo posto in Europa.

Per queste e mille altre ragioni mi voglio quindi complimentare con il collega Niccolò Invidia che oggi ha presentato e ha visto approvare una mozione a sua prima firma che prevede la definizione di un riferimento quantitativo al fenomeno del digitale in Italia collegando l’Indice Desi al Def (Documento di Economia e Finanza). Ciò per imporre un nuovo passo in termini tecnologici al nostro Paese.

Può sembrare una questione tecnica, per qualcuno persino noiosa. Ma pensate bene quanto il concetto di progresso oggi sia legato al digitale e allo sviluppo tecnologico.

Un Paese più avanzato tecnologicamente oggi si traduce in un Paese più efficiente, più produttivo e più prospero. Significa meno burocrazia per famiglie e imprese. Significa servizi pubblici all’avanguardia che si tratti di trasporti, di sanità, di trasparenza e così di seguito.

Per cui oggi in Parlamento si è realizzata una grande cosa che ho voluto condividere con voi, perché già so che pochi altri ve lo racconteranno e per rendere merito a un collega che lavora da sempre come un matto e nell’ombra ma producendo grandi risultati.

Bravo Nick!


L’intervento di Niccolò Indivia durante la discussione della mozione sull’indice DESI.