Per tanti anni è stato detto che il costo del lavoro in Italia è alto; che le imprese devono essere sgravate e i lavoratori sostenuti; insomma, abbiamo sentito dire per anni che il “cuneo fiscale” deve essere tagliato.
Di fatto, il primo vero e importante taglio è arrivato ieri alla Camera con il nostro voto, grazie al quale abbiamo trasformato in legge il Decreto Fiscale varato poche settimane fa dal Governo.
Si tratta di un intervento massiccio, del valore di oltre 34 miliardi di euro in tre anni (7,5 miliardi nel 2020, 13,5 miliardi nel 2021, 13,2 miliardi nel 2022).
16 milioni di persone potranno toccare con mano il risultato di questa misura già da luglio:
– “Bonus” da 100 euro mensili in busta (anziché 80) per i dipendenti con reddito compreso tra 8.000 e 26.600 euro lordi annui.
– “Bonus” da 100 euro mensili esteso alla fascia di reddito compresa tra 26.600 e 28.000 euro lordi annui, prima esclusa.
– Detrazione gradualmente decrescente per i dipendenti con reddito compreso tra 28.000 e 40.000 euro lordi annui.
Quando le imprese torneranno in attività, il taglio del cuneo risulterà importante per sostenerne il loro rilancio. Sarà un ulteriore appoggio agli interventi approvati in fase emergenziale dal Decreto Cura Italia: dall’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese (anche con un solo dipendente) alla sospensione dei mutui e alla garanzia per i prestiti, fino al potenziamento del Fondo di garanzia per le Pmi.
Abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per sostenere il mondo produttivo italiano. Continueremo a farlo e lo dimostreremo anche nel Decreto di aprile.