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Aprile 2019. Il Reddito di Cittadinanza era appena diventato legge dello Stato e i primi beneficiari potevano finalmente iniziare a farne domanda.

Nello Stesso mese, dopo lunghe trattative, trovavamo un accordo con le Regioni sul potenziamento dei centri per l’impiego: il nostro obiettivo era raddoppiarne il personale, grazie a 6.000 navigator e a migliaia di nuovi operatori, ma alcuni Governatori – soprattutto i più accaniti contro il RdC – pretesero di essere soprattutto loro, non l’Anpal, ad assumere nuovo personale.

Ricordo ancora la fatica delle trattative, il tritacarne mediatico contro il Reddito, il Governo, i navigator. Ai tavoli del Ministero c’ero anche io nel ruolo di Sottosegretario.

Il punto d’incontro lo trovammo a fatica. I navigator scesero a 3.000, ma grazie alle risorse stanziate dal Governo, anche le Regioni (da cui dipende l’organizzazione dei cpi) avrebbero potuto iniziare a bandire i concorsi già dal giorno successivo: parliamo di un totale di 11.600 nuovi operatori in un triennio.

Oggi si scopre che due anni dopo, cioè a marzo, la Lombardia non aveva ancora assunto nessun nuovo operatore. Idem la Campania di De Luca. E così altre regioni: 10 in tutto, non solo del Sud e sicuramente non governate dal MoVimento 5 Stelle.

I numeri ce li ha dati il Ministero del Lavoro in settimana rispondendo a un nostro question time a prima firma di Valentina Barzotti. Sul totale di 11.600 nuovi operatori assegnati alle Regioni, a marzo quelli assunti ammontavano all’8%!

Nel frattempo i navigator, pur essendo stati assunti in tempo record e pur avendo trovato oltre 350 mila contratti di lavoro ai percettori di Reddito occupabili (circa 1 su 4 sempre a marzo), sono stati massacrati. Mentre ai Governatori nessuno ha chiesto di rendere conto.