Anni fa lessi “Lettere contro la guerra” un bellissimo libro di Tiziano Terzani, il quale non fu solamente uno scrittore ma un eccellente corrispondente nei peggiori teatri di guerra di tutto il mondo.
Per intenderci, è uno di quelli che i morti ammazzati dai mortai li vedeva sul campo e li doveva contare per raccontare dall’esperienza diretta quello che avveniva al di fuori del nostro mondo ovattato.
Quel libro mi toccò profondamente e ancora lo conservo gelosamente. Un anno dopo la sua scomparsa partecipai ad una serata in suo ricordo organizzata in rete nella quale leggemmo dei passi di alcuni suoi libri, scelsi “Lettere contro la guerra”.
Terzani era un uomo di una immensa spiritualità, ma non era né un santone, né un profeta. Sebbene nel 2002, a un anno dall’attentato alle Torri Gemelle, predisse quello che sarebbe accaduto negli anni successivi. Ovvero che il terrorismo non lo si sarebbe sconfitto in Afghanistan con le bombe: ebbe terribilmente ragione.
In questi giorni non ho trovato le parole per commentare quello che sta accadendo in Afghanistan. Prendo in prestito quelle di Tiziano.