In queste giornate con la votazione del nuovo Statuto si sta realizzando un percorso storico per il MoVimento 5 Stelle, e a mio parere anche per il Paese.
Con questo post vorrei, nel mio piccolo, dare il giusto merito a chi più di ogni altro ha reso possibile il nuovo corso: parlo di Vito Crimi. Solo lui sa quanto questo percorso gli sia costato dal punto di vista umano, in termini di qualità della vita e di salute.
Si è assunto enormi responsabilità legali ed economiche senza mai rinfacciarlo a nessuno, senza mai ostentarlo e senza utilizzare questa sua condizione come merce di scambio.
Lo dico a ragion veduta perché per quanto possibile – ma anche oltre – Vito mi ha sollevato da responsabilità senza farmelo pesare mezza volta e senza pretendere nulla, come invece capita di frequente in politica.
A proposito di opportunità, avrebbe potuto riciclarsi nel Governo Draghi con incarichi di governo o di sottogoverno, ma non l’ha fatto. E in Assemblea davanti ai colleghi portavoce ha avuto l’umiltà di chiedere scusa, anche quando – a mio parere – non era dovuto.
L’ho visto con i miei occhi, da testimone diretto, lavorare da mattina a notte per la causa del MoVimento, passando dalla regia propria di chi ricopre incarichi di vertice ai lavori di manovalanza: il tutto con una spontaneità unica, sinonimo di un’umanità e una semplicità sempre più rare.
La sua presenza e disponibilità non sono mai mancate, nonostante le oggettive difficoltà di neo padre.
Ragionando ognuno con la propria testa, posso non condividere totalmente ogni scelta e la visione del mondo con Vito. Ma vi posso garantire che l’ho sempre visto lavorare con onestà, abnegazione, dedizione e spirito di servizio.
Quanto alla leadership tanto criticata, ho imparato che esistono varie forme: quelle carismatiche, inevitabilmente legate alle doti comunicative; e quelle che definisco “silenziose ma efficaci”.
In questo anno e mezzo è successo di tutto, si sono susseguiti due governi, è arrivata un’epidemia mondiale e il M5S si è rivoluzionato totalmente. Non si può quindi pensare a condizioni di immobilismo.
In questo stesso spazio è giusto ricordare che la reggenza di Vito Crimi è iniziata con i sondaggi che ci davano in picchiata (13,9% SWG La7 – 3 febbraio 2020). Oggi non possiamo dire di stare peggio. Quindi, a cosa si riferisce certa stampa quando parla di “disastro Crimi”?
Certo, abbiamo subito delle sconfitte, nessuno lo vuol mettere in dubbio, comprese le lacerazioni interne, ma ora è arrivato il momento dello slancio con Conte come Presidente e Grillo come Garante di una nuova organizzazione chiara, solida e trasparente, con al centro sempre gli iscritti e i territori. E tutto ciò non sarebbe stato possibile se dietro le quinte non ci fosse stato il lavoro immenso di Vito. E’ doveroso riconoscerglielo.
Vi chiedo scusa per questo post che può sembrare retorico o dettato semplicemente dall’amicizia di lunga durata, ma mi sembrava corretto condividere con voi quello che ho vissuto in questi mesi complicati e perché Vito per sua indole non si sarebbe mai preso tutti questi meriti, anche se gli spetterebbero dal primo all’ultimo.