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Una bellissima notizia: da oggi è online il mio blog personale sul portale de Il Fatto Quotidiano. Sarà lo spazio in cui presenterò le mie riflessioni e analisi su argomenti come lavoro e innovazione tecnologica: temi a cui ho iniziato a interessarmi ben prima di questa legislatura, ma a cui ho potuto dedicarmi con totale impegno dal 2013, l’anno della mia elezione alla Camera dei Deputati.

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Quando suggerii alla Commissione Lavoro di occuparsi del problema della disoccupazione tecnologica – cioè degli effetti negativi generati sull’occupazione dalla nuova rivoluzione tecnologica in corso – buona parte della stampa rise di me e dei contenuti della risoluzione 7-00449, la prima in assoluto che abbia posto all’attenzione del Parlamento questo delicato argomento. Eppure il ciclo di audizioni svolte per approfondire il testo ha consentito di portare alla Camera il contributo di alcune tra le più influenti personalità e realtà del settore (Google Italia, Roland Berger, Rete Imprese Italia, Istituto Italiano di Tecnologia, Agenda Digitale, Alessandro Ovi, Maurizio Pallante, Domenico De Masi, Adapt, Isfol, Confindustria, oltre ai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cobas).

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In visita all’IIT

Da allora, con frequenza sempre maggiore, enti, istituzioni ed esperti internazionali hanno confermato l’alto rischio di una massiccia perdita di posti di lavoro, confortando questa tesi con dati, studi e ricerche. Il mondo dell’informazione, incluse le testate più scettiche e politicizzate, si sono velocemente adattate aprendo decine di spazi di approfondimento sull’innovazione tecnologica e sugli effetti che questa produrrà a breve e medio termine.

Nel frattempo il mio lavoro non si è fermato. Con la collega Tiziana Ciprini, e grazie al sapiente contributo del sociologo Domenico De Masi, ho contribuito a sviluppare la prima ricerca previsionale interdisciplinare sul futuro del lavoro in Italia: Lavoro 2025. Uno studio che esamina analiticamente tutti gli aspetti che concorreranno alla trasformazione del lavoro nel prossimo decennio e che attualmente rappresenta lo strumento più completo al servizio della programmazione politica. Un’ulteriore impulso al Governo lo ha dato certamente la mozione 1-01559 – in buona parte accolta – su robotica e intelligenza artificiale.

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“La società degli automi”

Le numerose visite a impianti ad alto grado tecnologico (polo logistico di Amazon, Istituto Italiano di Tecnologia, Centro CyberSpark d’Israele, Ferrari di Maranello) o la possibilità di contribuire alla riflessione di studiosi come Riccardo Campa (mia è l’introduzione al suo testo “La società degli automi”) mi danno la certezza di avere acquisito una buona preparazione sui temi di cui mi occupo. Un’attenzione e una serietà che, voglio credere, il Fatto Quotidiano ha riconosciuto e premiato.

Spero apprezzerete i miei scritti, a partire dal primo. Buona lettura!