Lunedì 5 settembre 2016 la trasmissione di inchiesta “Presa Diretta” ha affrontato magistralmente il tema della disoccupazione tecnologica, cioè della perdita di posti di lavoro legata all’impressionante sviluppo tecnologico in corso.
La puntata mostra ristoranti automatizzati, camion e automobili completamente autonomi nella guida, migliaia di robot “facchini” impiegati in grandi magazzini e ospedali, software che al costo di uno stagista riescono a svolgere il lavoro di dozzine di grandi avvocati, assistenti virtuali in grado di imparare e sostituire telefonisti, consulenti, assicuratori, giornalisti.
Vengono riportate interviste a grandi studiosi e analisi che rappresentano gli scenari futuri, come quella recente del World Economic Forum, che prevede la perdita di 5 milioni di posti di lavoro nei prossimi quattro anni. Nessun economista immagina che i posti lavoro creati saranno di più di quelli distrutti, ricorda il giornalista esperto di tecnologia Riccardo Staglianò.
Il lavoro di un robot può costare meno di 2 euro l’ora e, secondo lo studioso Andrew McAfee, in futuro costeranno ancora meno. Secondo Andy Haldane, capo economista della Banca d’Inghilterra, i posti di lavoro persi potrebbero essere addirittura 15 milioni, l’Inghilterra potrebbe perderne un terzo.
Il mix tra nanotecnologie, robotica, digitalizzazione, informatizzazione, intelligenza artificiale consentirà di avere sempre più macchine in grado di apprendere e di rispondere alle esigenze della produzione. [highlight]Il lavoratore umano potrà competere?[/highlight]
Ecco che si pone dunque un altro importante quesito: [highlight]come si potrà mantenere chi sarà soppiantato dalle macchine?[/highlight] Anche in questo caso si torna a parlare di reddito di cittadinanza.
Una sola precisazione rispetto a quando dice Riccardo Iacona. E’ vero, la politica ha bisogno di una sveglia e, nonostante la sua importanza, la questione sembra non essere al centro dell’agenda politica, ma grazie alla risoluzione a mia firma e dei colleghi M5S della Commissione Lavoro è stata depositata da tempo una risoluzione con cui si chiede l’istituzione di un Osservatorio specifico e risorse per capire e governare questa grande trasformazione. Prima che sia troppo tardi.
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Approfondisci riascoltando i miei interventi e gli interventi degli esperti da me chiamati in audizione in Commissione Lavoro.Leggi il testo della risoluzione presentata in Commissione Lavoro.
NB. L’immagine di copertina proviene da www.greenreport.it.
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