Il fondo di previdenza del clero è stato istituito presso l’#INPS con una legge del 1973.
Questo fondo che eroga la pensione a migliaia di sacerdoti, compresi quelli di ordini religiosi differenti dalla religione cattolica, ad oggi ha un buco patrimoniale di oltre 2 miliardi di euro!
Con una interrogazione in commissione lavoro ho voluto vederci chiaro per capire quanti soldi ci mettono ogni anno i cittadini italiani visto che viene finanziato attraverso la fiscalità generale.
Dalla risposta del Governo si evince che per quanto concerne la situazione finanziaria del Fondo, nonostante il rapporto iscritti-pensionati sia superiore all’unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, avendo riportato risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 e un disavanzo patrimoniale di oltre 2 miliardi di euro nel 2015. La ragione risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è stato di 1 a 3).
Sempre secondo il Governo, un’eventuale abrogazione del contributo a carico dello Stato risulterebbe del tutto asistematica rispetto all’assetto normativo complessivo che è caratterizzato da una particolare specificità e che eventuali interventi modificativi andranno valutati tenendo conto del complesso assetto normativo connesso nonché dell’importo dei trattamenti liquidati dal Fondo in favore dei soggetti iscritti.
A questo punto mi sono adoperato per elaborare una ulteriore interrogazione nella quale chiedo l’importo di queste pensioni, sapendo già che i “semplici preti” percepiscono redditi da pensione modesti, probabilmente molto differenti rispetto a quelli dei rappresentanti dell’alto clero.
Stay tuned!