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A 24 ore dalle elezioni amministrative, dopo aver analizzato con attenzione l’esito del voto, posso dire con assoluta serenità che, facendo un bilancio tra i 1.000 Comuni al voto, a vincere sono stati i “travestiti della politica”.

Chi sarebbero questi “travestiti”? Tutti quei politici che per calcoli elettorali hanno preferito presentarsi sotto mentite spoglie, ovvero abbandonando i simboli di partito e presentandosi con liste civiche farlocche. Oppure partiti che si sono presentati con il proprio simbolo ma con l’appoggio di altrettante civiche satellite volte ad incrementare il consenso popolare.

Detto ciò, la domanda è scontata: come ci si può fidare di chi si vergogna del partito di appartenenza o di chi prende in giro i cittadini creando ad arte accozzaglie di liste al solo scopo di raccattare voti qua e là?

Il MoVimento 5 Stelle è stata la forza politica più presente a questa tornata elettorale, in 225 comuni. Questi sono i numeri, le chiacchiere stanno a zero. Se avessimo applicato lo stesso “escamotage” dei partiti avremmo stravinto. Ma a noi non interessa vincere ingannando i cittadini: interessa invece portare un cambiamento sociale nel nostro Paese.

Diceva Beppe Grillo nella “Lettera agli italiani” del 2013: “Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle”.