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Dalle mie parti non passa giorno senza notizie di disastri ambientali. Lasciatemelo dire: non se ne può più!

L’ultimo scandalo è da brivido: 3.000 ettari di campi contaminati da fanghi contenenti metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti.

Corriere della Sera Brescia (25 maggio 2021)

Nell’inchiesta dei Carabinieri Forestali ci sono 15 persone indagate e tre impianti sequestrati.

La cosa che mi fa più arrabbiare è che l’inasprimento delle pene per gli ecoreati voluto dall’ex Ministro Sergio Costa sia stato ostacolato per due anni e alla fine sia stato fatto saltare.

Già, per due anni il Decreto “Terra Mia” è stato duramente osteggiato dai tanti che adesso parlano di transizione ecologica, ma nei fatti difendono soltanto gli interessi di chi lucra mettendo a rischio la salute collettiva e devastando l’ambiente, ben sapendo di rischiare poco o niente.

Quel Decreto avrebbe apportato importanti modifiche al Testo Unico sull’Ambiente, al Codice Penale, al Codice Antimafia. Avrebbe punito più severamente chi gestisce discariche abusive, le aziende zootecniche che sversano illecitamente i reflui nei fiumi e nei canali, ma anche chiunque gestisca, abbandoni o smaltisca illecitamente rifiuti pericolosi.

Corriere della Sera Brescia (26 maggio 2021)

Con le modifiche al Codice Antimafia avremmo inserito l’ambiente tra i beni giuridici rilevanti da tutelare, prevedendo persino un “daspo ambientale”. Non da ultimo, avremmo aumentato la responsabilità degli Enti e aumentato il rischio di commissariamento nel caso, per esempio, di omessa bonifica o di mancato intervento contro gli incendi boschivi.

Questa è la verità dei fatti. Ma purtroppo lamentarsi non serve a niente.

Cosa mi aspetto allora? Semplicemente che si metta fine all’ipocrisia e che tutte le forze politiche che sostengono il Governo Draghi – nato all’insegna della Transizione Ecologica e di una nuova politica ambientale e climatica anche per volere dell’Europa – prendano una posizione netta approvando al più presto una legge sugli ecoreati degna di questo nome.

Non dovremmo nemmeno faticare per scrivere il decreto, che sarebbe già pronto. Per il testo, citofonare a Costa.