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Desidero festeggiare con i gli ambulanti italiani (circa 190 mila persone) e in particolare con i 2.500 operatori bresciani l’importante risultato che abbiamo ottenuto in Legge di Bilancio: per tutti da oggi la Direttiva Bolkestein non sarà più un incubo.

Abbiamo sempre definito una follia l’idea di mettere in competizione i piccoli commercianti con le grandi società di capitali, multinazionali incluse, esattamente come una follia sarebbe stato limitare le concessioni a un periodo compreso tra 9 e 12 anni, rimettendo tutto in gara alla scadenza.

Ricordo che nel 2016, ancora all’opposizione, portai in Parlamento la voce degli ambulanti bresciani e la richiesta di estromissione della categoria dall’ambito di applicazione della Direttiva (dedicata, peraltro, alla regolamentazione delle risorse esauribili e applicata agli ambulanti soltanto da Spagna e Italia). Lo feci con un’interrogazione rivolta all’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, senza mai ricevere risposta.

Sono consapevole che davanti a noi abbiamo ancora un bel pezzo di strada da fare. La Direttiva Bolkestein infatti non è l’unica mannaia calata dai Governi precedenti sui piccoli commercianti, sulle loro famiglie e sui nostri centri storici. La proliferazione incontrollata dei centri commerciali e la liberalizzazione delle aperture nei giorni festivi continuano ad avere effetti pesantissimi e sono nodi che abbiamo deciso di risolvere. Su questo il Parlamento è già al lavoro e sono sicuro che l’anno prossimo anche il Decreto Monti sarà solo un brutto ricordo.