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Ho lottato con i denti per difendere il Decreto Dignità, uno dei provvedimenti più importanti del MoVimento 5 Stelle e che come Sottosegretario al Lavoro ho seguito in ogni momento della sua conversione in legge.
I detrattori lo chiamavano con disprezzo “Decreto Disoccupazione” e tante volte l’opinione pubblica è stata terrorizzata con previsioni di licenziamenti di massa da parte delle imprese. Il tempo li ha smentiti tutti.
Appena arrivati al Governo ci siamo ritrovati un Paese con un tasso di disoccupazione che sfiorava l’11% e i dati facevano registrare un aumento costante dei contratti a termine. Il Decreto Dignità ha invertito la tendenza portando la disoccupazione a scendere rapidamente ben sotto il 10% e a toccare livelli di occupazione mai visti dal 1977!
Di recente l’Istat ha certificato un aumento di 217 mila occupati su base annua e un tasso di occupazione al 9,7%. Per non parlare della disoccupazione giovanile, che da giugno 2018 è scesa di quasi 5 punti percentuali (dal 32,6% al 27,8%).
Parliamo di numeri, ma soprattutto di persone in carne e ossa, di famiglie con qualche certezza in più, di giovani coppie che possono iniziare a immaginare un futuro, di lavoratori che dopo una vita di precarietà si ritrovano finalmente a lavorare con reali garanzie e tutele.
Certo, c’è ancora molta strada da fare, ma abbiamo dimostrato che le politiche volte a precarizzare il lavoro non si traducono in più lavoro, ma semplicemente in maggior sfruttamento.
Nonostante il quotidiano sputtanamento mediatico, i dati parlano chiaro, quindi sia chiaro che indietro non si torna e, un risultato dopo l’altro, andiamo avanti!