Piccolo elenco di dati interessanti:
- Nell’ultimo trimestre del 2018 si prevede un aumento del 2% delle assunzioni da parte delle imprese;
- L’aumento del dato non è mai stato così alto e si riferisce tanto alle aziende sopra i 250 dipendenti (+17%) quanto alle piccole imprese (+1%);
- Nel Nord Est si prevede un aumento della previsione netta sull’occupazione del +6%;
- Maggiori opportunità offerte dal settore manifatturiero (+7%) e in quelli dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua, della finanza, delle assicurazioni, del campo immobiliare e dei servizi commerciali, con una previsione del +5%.
Le stime sono contenute nell’ultimo report di Manpower, il cui amministratore delegato Riccardo Barberis ha giustamente sottolineato: “Le previsioni di assunzione da parte delle imprese italiane riflettono un buon livello di ottimismo, caratterizzato anche dalla transizione politica e dalle nuove misure introdotte sul mercato del lavoro con la recente approvazione del Decreto Dignità“.
Dunque nonostante l’allarmismo mediatico quotidiano, la visione a lungo termine del Governo del Cambiamento e i primi provvedimenti adottati stanno avendo un effetto tutt’altro che preoccupante per il mondo delle imprese. Alla faccia di chi sostiene che nei primi cento giorni non è stato fatto niente e che gli effetti non si vedono!
Naturalmente per risollevare il Paese serviranno interventi a 360 gradi in ambiti strategici (dalle nuove professionalità ai giovani), ma siamo ben consapevoli – non da oggi – che la rapida trasformazione del mondo del lavoro, causata anche alla rivoluzione tecnologica e digitale, richiede investimenti in ricerca e sviluppo, in innovazione e in formazione. Tuttavia sono convinto che l’ottimismo degli imprenditori nasca anche dalla certezza che l’attuale Governo ha per l’Italia progetti a lungo termine. Una progettualità che dovrà dedicare attenzione particolare al Sud Italia e alle aree depresse.
Su quest’ultimo aspetto ricordo che proprio ieri, martedì 10 settembre, abbiamo accolto favorevolmente la mozione presentata dal capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva, un documento sottoscritto da molti colleghi della Lega e del MoVimento 5 Stelle e che contiene otto azioni per favorire il rientro delle imprese che hanno delocalizzato (reshoring). Una di queste è rivolta particolarmente alle zone depresse: il Governo del Cambiamento si è assunto anche questo impegno seriamente.