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Altro che inceneritore! Tra grotte da esplorare, falesie da scalare, boschi e riserve naturali, salite e discese da brivido per ciclisti ed escursionisti, vie ferrate, torrenti ideali per il canyoing e correnti per parapendio e deltaplano, spiagge naturali, piccoli paradisi per gli amanti della vela e del windsurf, ma anche borghi storici e monasteri, musei e siti archeologici, un treno panoramico che è una delizia e un ventaglio di prodotti tipici tra cui vini e un olio eccezionale prodotto da duemila anni, il turismo del Lago d’Iseo sarebbe una miniera d’oro pazzesca.

Il referendum si svolgerà il 20 maggio

Qualsiasi persona di buonsenso capisce bene che in mezzo a tutto questo ben di Dio un impianto industriale enorme, vecchio, grigio e persino inquinante è un totale non-senso, un farsi del male, un ostinarsi a guardare al passato mentre altrove, magari da anni, si è già nel futuro grazie a investimenti in strutture ricettive, piste ciclabili e mobilità gentile, agricoltura sostenibile, turismo enogastronomico

Di cosa sto parlando? Ovviamente del cementificio di Tavernola. Nel secolo passato questo impianto avrà certamente portato sviluppo e occupazione, ma nel Ventunesimo secolo è inconcepibile che ostacoli lo sviluppo turistico di un territorio simile. Ancor più incomprensibile alla luce della volontà dei proprietari di utilizzare come combustibile sostanze derivanti da rifiuti (i cosiddetti “Css”). Il fatto che il Comune di Tavernola abbia deciso di dargli battaglia mi vede quindi assolutamente favorevole.

L’assemblea del 3 maggio

Per il prossimo 20 maggio l’Amministrazione ha indetto un referendum e dopo quella data sapremo se anche i tavernolesi sono consapevoli dell’importanza di riconvertire, dismettere, trasferire questa attività. Sapremo se i tavernolesi sono consapevoli che nel 2018 far funzionare un impianto industriale incenerendo rifiuti è una tecnica primitiva, superata.

Solo una vera politica “Rifiuti zero” libera dagli interessi economici dei grandi gruppi ci porterà fuori da queste situazioni imbarazzanti, oltre che rischiose per la salute e l’ambiente. Ma se la politica non vede oltre il proprio naso e chi legifera continua a lasciare buchi normativi (una delle mie ultime interrogazioni al Ministero dell’Ambiente riguarda proprio il cementificio e l’utilizzo che l’Italia ha deciso di fare dei Css), a farsi sentire è giusto che ci pensino le comunità locali, i cittadini. Cittadini che ieri hanno partecipato numerosi alla bella manifestazione di protesta a cui sono contento di non essere mancato.

I tavernolesi nel frattempo si preparano al referendum e son convinto che arriveranno preparati, visto che giovedì prossimo l’agguerritissima Amministrazione comunale ha indetto un’assemblea per illustrare casi concreti di riconversione e dismissione. Nel mio piccolo non posso che invitarvi a dare il pieno supporto a queste iniziative perché solo noi cittadini possiamo rendere il nostro territorio migliore.