Un tempo la politica era solo per i notabili, una Casta per pochi fortunati. Per chi nella vita già aveva tutte le fortune economiche e sociali. Insomma, pioveva sempre sul bagnato.
Poi, grazie a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e senza alcuna raccomandazione si è data la possibilità a semplici cittadini, perfetti sconosciuti, di entrare nelle istituzioni più importanti del Paese. Era il cittadino che si faceva Stato.
Certo, molti di noi non hanno avuto l’opportunità di aver vissuto nella bambagia e di studiare nelle migliori scuole del mondo. Ma hanno vissuto una vita di sacrifici, tragedie e difficoltà che l’esistenza ti presenta quotidianamente.
Ecco, non vorrei passare per classista ma penso che mi sentirei più rappresentato da chi ha conosciuto davvero le difficoltà della vita reale. Chi meglio di questi possono rispondere alle esigenze della moltitudine?
Il Parlamento deve rappresentare le varie anime che compongono la società. Il professionista di successo, il ricco industriale, ma soprattutto il figlio di operai, il commesso, l’operatore di call center, il disoccupato e così di seguito.
Queste sono solo alcune ragioni per cui mi sento di difendere l’amico e collega Sergio Battelli
dai beceri attacchi che sta ricevendo in questi giorni.
Nessuno nella vita nasce “imparato”. Soprattutto quando si tratta di rivestire incarichi istituzionali. L’importante è restare umili e volenterosi di imparare quotidianamente al fine di servire al meglio il Paese. Tutte caratteristiche che a Sergio non mancano.
Per cui caro Sergio, tira dritto e non ti curar di loro!