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Un deficit di 68 milioni di euro, traffici sotto ogni previsione (anche quella più pessimistica), stazioni di servizio ancora assenti e, ciliegina sulla torta, compensi in aumento per gli amministratori. Naturalmente stiamo parlando di Brebemi, l’autostrada “privata” costruita… con soldi pubblici!

Già in tempi non sospetti presentai un’interrogazione per denunciare la totale inutilità dell’opera e il rischio di sanzioni europee per aiuti di Stato.

A fronte della situazione imbarazzante in cui si trova l’infrastruttura, in un articolo pubblicato il 18 luglio da Repubblica.it Legambiente dice chiaramente cosa dovremmo fare: espropriarla.

Indipendentemente da ciò che accadrà, l’immagine che più ricorderemo di Brebemi è senza dubbio quella del video riportato qui sotto e girato a ridosso dell’inaugurazione. Potremmo dire che da allora la situazione è cambiata ben poco.

Certamente è impensabile che, dopo i milioni di euro erogati da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Banca Europea degli Investimenti (Bei) e Regione Lombardia si debba continuare a immettere denaro pubblico con il rischio di non vederlo mai restituito.

«Lo Stato si riprenda la Brebemi attraverso un esproprio per motivi di pubblica utilità, cioè riempire l’autostrada», dice il responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia Dario Balotta: «Gli azionisti verrebbero risarciti dando un valore alla loro concessione. Concessione che proprio perché la strada è semivuota vale molto poco. Ma meglio nazionalizzare e avere l’autostrada piena che pagare lo stesso tutti i costi ed avere l’autostrada vuota».

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