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Ieri nell’audizione sull’emergenza Coronavirus che si è svolta in Commissione Lavoro alla Camera il presidente dell’Anpal Domenico Parisi ci ha riportato importanti dati sul Reddito di Cittadinanza: oltre 2,5 milioni di persone coinvolte con un milione di persone tenute a fare un patto per il lavoro. Di queste, già 700mila sono state convocate nei centri per l’impiego e appena sarà possibile l’Agenzia completerà il suo piano di politiche attive del lavoro per i beneficiari del Reddito.

L’Anpal sta continuando a svolgere il suo servizio nel campo delle politiche attive del lavoro cercando di intercettare l’evoluzione dei lavori professionali richiesti nelle diverse realtà territoriali e assicurare, attraverso la collaborazione tra pubblico e privato per la formazione, la disponibilità di forza lavoro nei profili tecnico-specialistici richiesti.

Siamo fiduciosi che tutte le polemiche sull’incompatibilità degli incarichi del presidente Parisi – visto anche il parere positivo della struttura di supporto della Presidenza del Consiglio DAGL (Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi) – e sulla sua capacità di guida dell’agenzia saranno chiarite a favore del presidente Parisi e che si farà presto chiarezza anche sulla questione delle spese, seguendo il criterio della trasparenza che abbiamo sempre invocato e che lo stesso Parisi ha indicato come necessario.

Per quanto riguarda il piano industriale il presidente Parisi ha sottolineato che non c’è stata alcuna bocciatura nel Cda, ma un semplice rinvio perché non tutte le amministrazioni regionali erano riuscite ad esaminarlo.

Il presidente dell’Anpal si è anche soffermato su tutte quelle persone che al momento non possono contare su integrazioni al reddito o sussidi e ai quali va garantito un intervento concreto con il Reddito di emergenza.



Il presidente di Anpal Mimmo Parisi risponde alle critiche pretestuose sollevate dalle minoranze (giovedì 16 aprile 2020)