I cambiamenti del clima si fanno sentire anche in Lombardia. Lo scrive lo stesso Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione: aumenterà la siccità e le piogge saranno sempre meno frequenti, ma più forti. Nel complesso la quantità d’acqua disponibile nei torrenti e nei fiumi sarà sempre minore.
Cosa significa? Che la gestione del patrimonio idrico lombardo dovrà essere svolta con grande responsabilità.
Negli ultimi anni [highlight]le piccole e medie centrali idroelettriche sono spuntate come funghi[/highlight]. La stessa Unione Europea tiene d’occhio l’Italia per la “Direttiva Acque” e chiede che eventuali nuove concessioni per lo sfruttamento idroelettrico vengano rilasciate solo in presenza del cosiddetto “bilancio idrico”.
Dalla Valtellina fino alla Val Camonica, dove scorre il fiume Oglio (nel corso della legislatura il M5S Lombardia ha chiesto più volte il bilancio idrico dell’Oglio prelacuale), dalla provincia di Pavia alla bergamasca, sono numerosi e noti i problemi generati da questi impianti. Per fortuna anche le mobilitazioni dei cittadini si sono moltiplicate.
La Giunta regionale sa bene tutto questo: nel Programma Energetico regionale parla del “continuo aumento del numero di impianti” rappresenta un pericolo per il regime idrogeologico e per l’equilibrio del sistema naturale. La Regione ha anche chiesto ad Arpa – e finalmente! – di preparare il bilancio idrico. Ma [highlight]sarebbe imperdonabile se nel corso dei prossimi 18 mesi si continuasse a rilasciare concessioni nonostante la certezza del problema[/highlight].
Il Movimento 5 Stelle ha quindi chiesto lo stop al rilascio delle nuove concessioni fino a che il bilancio idrico non sarà pronto. [highlight]La mozione presentata da Giampietro Maccabiani è stata approvata![/highlight]
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