In Italia ogni anno 80.000 morti premature all’anno a causa dello smog. Non so se mi sono spiegato: sono ottantamila ogni anno! Vogliamo poi parlare dei danni allucinanti del surriscaldamento climatico?
Con un dato come questo dovremmo essere tutti d’accordo sul fatto che l’ecosconto auto inserito in Legge di Bilancio è un intervento di buonsenso e sacrosanto. Compri un’auto elettrica, ibrida o a metano? Hai diritto a un bonus fino a 6.000 euro. Ti concedi il lusso di inquinare? Vieni penalizzato da una “tassa” che servirà a compensare un po’ di quei costi sociali, ambientali ed economici causati anche da te.
Si tratta di una bella svolta soprattutto per aziende come FCA, che in produzione non ha nemmeno un’auto elettrica o ibrida. Non a caso “Meteoweb” ha descritto le misure del Governo “un buon inizio” e “una delle tante azioni che da qui a qualche anno i Governi di tutto il mondo dovranno attuare”. Ecco anche perché l’Ad Mike Manley ha parlato della possibilità di rivedere il piano di investimenti di FCA in Italia.
Tuttavia, anziché criticare la mancanza di visione della casa a lungo guidata da Sergio Marchionne, la Fim-Cisl pur di attaccare il Governo si è inventata che così il Governo avrebbe favorito le auto straniere a danno dei 14 modelli FCA, mettendo a rischio addirittura 100.000 posti di lavoro. E subito… tac! Il Corriere della Sera ha rilanciato la non-notizia.
A parte che FCA non è nemmeno più italiana (è una società di diritto olandese e la controllante ha sede ad Amsterdam), ma la bufala è stata smontata in modo esemplare dal bravo giornalista Peter Gomez. Gomez ha ricordato che “di 14 modelli che sarebbero penalizzati secondo il segretario della Cisl Bentivogli 9 sono a marchio Maserati e costano dai 72.000 ai 129 mila euro” (davvero chi compra questa o qualsiasi altra auto che immette più Co2 in atmosfera si lascerà intimorire da qualche centinaio di euro di tassa?), ma ha anche fatto presente che l’unico veicolo che a superare i nuovi limiti anti-inquinamento sarebbe solo la nuova Giulietta 1.4. Tra l’altro l’ecotassa scatta sugli acquisti di qualsiasi veicolo inquinante, italiano o straniero che sia.
Insomma, non sono molti i Paesi che quando parlano di economia green fanno seguire alle parole i fatti. Noi, invece, i fatti li facciamo eccome. Forse perché gli unici nostri “padroni” sono i cittadini liberi. Forse perché lo stesso non si può dire per certi sindacati…