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Come dice sempre il collega Davide Tripiedi: “Ve lo immaginate un muratore in cantiere sui ponteggi a 70 anni? È inconcepibile!”.

Ovviamente condivido in pieno il ragionamento, non solo perché ci sono fior di studi che testimoniano l’incredibile incidenza delle malattie professionali e degli infortuni per coloro che “faticano” nel settore edile, ma perché da vicino ho visto più volte i segni del sacrificio di un lavoro che logora il fisico come pochi altri.

Davide ha fatto sua questa battaglia fin da subito e oggi continua a fare il possibile per portarla a casa.

La sua proposta di Legge in discussione in Commissione Lavoro della Camera prevede che i lavoratori del settore edile possano andare in pensione all’età di 61 anni e 7 mesi, con 20 anni di lavoro usurante alle spalle, oppure con 10 anni continuativi a fine carriera.

È una proposta più che fattibile, perché esiste già un fondo che secondo gli esperti avrebbe anche la capienza sufficiente per accogliere questa categoria di lavoratori. Ecco perché sono con Davide in questa giustissima causa!

Dopodiché è giusto specificare che ogni lavoro ha la sua usura, e per questo in prospettiva si dovrebbe allargare l’orizzonte per quanto possibile.

Detto ciò vi consiglio di ascoltare questa breve intervista perché ne vale davvero la pena.