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Come portavoce lombardi, con una lettera rivolta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte abbiamo chiesto misure più restrittive per i nostri territori, così di seguito sostanziate:

  1. Estensione dei tamponi a tutto il personale sanitario e a chi presenta sintomi influenzali;
  2. Sospensione delle attività e cantieri non essenziali e urgenti;
  3. Sanzioni per le aziende che non rispettano il protocollo di sicurezza.

Teniamo però a precisare che il Governo prima di emanare provvedimenti deve sentire le Regioni. Cosa che Conte ha sempre fatto.

Qualcuno si ricorderà della richiesta del governatore della Regione Lombardia di chiudere tutto. Conte aveva quindi chiesto a Fontana di mandargli delle proposte scritte, cosa che la Regione ha fatto MA SENZA modificare sostanzialmente il dpcm dell’11 marzo, ANZI, per le attività produttive rimandava a un accordo con Confindustria che purtroppo si è dimostrata a dir poco insensibile al problema delle aziende aperte.

Se la Regione Lombardia (Fontana) ritiene di dover chiudere tutto, lo deve mettere nero su bianco e non scrivere che ci pensa Confindustria!

Questo per dire che, o si rema tutti nella stessa direzione dando seguito alle parole e agli annunci o non se ne esce.