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Ieri Il Fatto Quotidiano mi ha contattato per un parere in merito all’eventuale nuova convocazione in Commissione Lavoro del Presidente Inps Pasquale Tridico alla luce delle precisazioni del Garante Privacy che attribuisce proprio all’Inps l’opportunità di rendere pubblici i nomi di tutti i parlamentari che hanno richiesto il bonus 600 euro.

Per ragioni di spazio la dichiarazione non è stata pubblicata integralmente, per cui la condivido qui di seguito.

“Durante l’audizione del 14 agosto del Presidente Tridico è emerso che a trafugare le informazioni sui politici richiedenti il bonus non è stato l’Istituto bensì Repubblica tramite una fonte esterna così come dichiarato in una nota dal direttore della testata.

L’audizione ha messo quindi a tacere tutte quelle voci che indicavano Tridico come colui che avrebbe utilizzato l’INPS per finalità politiche a vantaggio del Referendum “tagliaparlamentari”.

Il Fatto Quotidiano (19 agosto 2020)

Personalmente credo che la Commissione anziché occuparsi esclusivamente di quei 5 parlamentari che hanno richiesto in maniera inopportuna il bonus 600 euro dovrebbe far luce su tutti i soggetti che hanno tentato di frodare lo Stato utilizzando la cassa integrazione pagata dai contribuenti facendo comunque lavorare i propri dipendenti. E tutti coloro i quali hanno frodato l’Istituto utilizzando gli aiuti pubblici senza averne diritto penalizzando chi invece era in reale difficoltà.

Inoltre andrebbe supportata la direzione antifrode Inps fortemente voluta da Tridico che ha già esaminato oltre 40 mila posizioni sospette, e supportata l’attività ispettiva che in questi anni è stata messa a dura prova con il D.Lgs 149/2015 del Jobs Act indebolendo fortemente i singoli corpi ispettivi con il ruolo a esaurimento degli stessi.

Vorrei ricordare che nel nostro Paese l’evasione contributiva stimata si attesta attorno a 60 miliardi di euro all’anno!

Ecco, tutto questo per me richiede la massima priorità da anni.

Poi se vogliamo anche andare a fondo rispetto ai politici che hanno richiesto legittimamente il bonus perché la Legge glielo consentiva, essendo stata scritta in condizioni emergenziali che non consentivano l’introduzione di paletti stringenti, facciamolo pure, nessun problema: il MoVimento 5 Stelle è stato il primo a chiedere trasparenza.

Ma a questo punto dovremmo farlo per tutti coloro i quali ricoprono un qualche incarico pubblico, compresi i personaggi pubblici che fanno i vip in Italia con i conti nei paradisi fiscali all’estero e via discorrendo”.